L’Italietta dei nostri giorni

0
43

E’ in corso in Italia una campagna denigratoria nei confronti del premier Conte e del suo governo da parte di una destra becera, e cosa ancor più grave da parte di certi esponenti politici della sua stessa coalizione. Ogni occasione è buona per ingigantire un problema, rendendolo indispensabile e vitale per gli interessi della nazione, e qualsiasi ostacolo diventa invalicabile pur di creare discrasie all’azione di governo. Con il venir meno delle ideologie e il progressivo declino dei partiti tradizionali sono comparse sulla scena politica italiana nuove aggregazioni, nuove frammentazioni politiche in cui viene esaltata la figura dell’uomo partito solo al comando, che non solo stravolge la vita politica e democratica del paese ma rende precaria e particolarmente instabile la stessa governance. In questa Italietta provata dalla pandemia, è proprio con l’approvazione del recovery fund e l’arrivo di 209 miliardi di euro, che tanti e troppi appetiti mai sopiti, vengono a riproporsi, stimolati dall’arrivo dei fondi europei. E’ proprio su questo piatto che le incompatibilità e i distinguo vengono meno in nome di un progetto salvifico per l’Italia. Tutti pronti ad abbattere il governo Conte, un premier stimato dalle cancellerie europee, oggi ostaggio dei due cazzari e della sguaiata fascistoide della Garbatella, con al seguito una accozzaglia di sciacalli rappresentanti del nulla, sempre pronti a dire tutto e il contrario di tutto, e a muovere critiche farlocche sull’operato del governo. Uno spettacolo squallido di una politica italiana che apre i suoi confini all’instabilità e offre agli occhi dei paesi europei le sue macerie morali. Non ci si ferma neppure di fronte ad una giornata particolare, ad un momento di unità nazionale, per la liberazione dei marinai mazaresi dopo 108 giorni di prigionia in terra libica, con un attacco della Meloni diretto ai rappresentanti del governo ritenendoli “Indecenti e inetti”, con uno scarso peso nello scacchiere politico internazionale, omettendo volutamente le reali difficoltà a trattare con la Libia, un paese in piena guerra civile. La Meloni, personaggio alquanto imbarazzante, con le sue esternazioni ostentatamente becere, prive di idee con il vuoto assoluto di concetti, rappresenta il massimo della mediocrità che la politica di destra in Italia possa permettersi. Da par suo il cazzaro verde insieme alla sua alleata di opposizione farnetica in piena pandemia il ricorso alle elezioni anticipate, un comportamento dei fasci legaioli a dir poco irresponsabile e vergognoso, e che ci fa capire quanto grande sia la miseria umana che li accomuna. E che dire dell’Innominabile, il Bomba di Rignano sull’Arno, un personaggio particolare tratto dal mondo circense, padre padrone di un micro partito del 2,5% che con le sue continue pagliacciate occupa stabilmente le cronache dei giornali e i talk show televisivi. Il personaggio, con la sua schizofrenia, il suo smoderato egocentrismo e il suo narcisismo, incarna il politicamente scorretto, sempre pronto al ricatto e a rialzare la posta proteso con il minimo sforzo al raggiungimento del massimo profitto. Le sue cazzate stratosferiche, le sue interminabili arringhe accusatorie nei confronti del premier Conte prive di un filo logico se non di quello mediatico, mettono in serio rischio la stabilità del governo e la tenuta della nazione. C’è un cinismo di cui ci si dovrebbe davvero vergognare; la responsabilità sta in buona parte nei messaggi schizofrenici che solo certa politica di casa nostra riesce a dare, anche con l’occupazione delle legioni leghiste dell’aula del senato per protesta contro il voto di fiducia posto dal governo sul decreto sicurezza. In questa povera Italia così si assiste da una parte al chiacchericcio urlato e sgradevole di certa politica, amplificato dai media sempre servili al potere, e dall’altra al comportamento chiaro e trasparente da gran signore del presidente Conte.                               (Dott. Paolo Caruso)