LO STATO, NON IL MERCATO

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Cosa rappresenti Draghi si sa, ma, per rafforzare il concetto, D. ha scelto come consulente economico il Prof. Giavazzi, che era con lui al Tesoro nei bei tempi delle liberalizzazioni degli anni ’90, che scrisse il noto libro “il liberismo è di sinistra” e che difese strenuamente il jobs act.
I liberisti selvaggi alla D.&G. (Draghi e Giavazzi, da non confondere con Dolce e Gabbana), dopo aver contribuito alle teorie economiche a supporto della svendita delle imprese di stato e all’austerità, si sono affrettati a convertirsi alla spesa pubblica.
A fallimento certificato delle loro precedenti teorie, a danni compiuti, gli tocca reinventarsi keinesiani per proseguire nei medesimi obiettivi: fare gli interessi di pochi, sempre gli stessi, dicendo che è nell’interesse collettivo (come no!).
Siccome ci sono da spendere dei soldi pubblici (rigorosamente a prestito, che pagheremo poi tutti), salta fuori un bel distinguo: il debito buono, da non confondere, naturalmente, con quello cattivo.
Oh concetto ardito, oh idea geniale!
Quello buono è quello che servirà a realizzare tutto ciò che serve agli amici, con profluvio di teorie economiche a corredo e recovery plan prematurato a destra.
Quello cattivo, ovviamente, è quello che distribuirebbe qualcosa alla povera gente: eh… il reddito di cittadinanza è un sussidio; mah… gli indennizzi a pioggia a tutti quelli che hanno dovuto lavorare meno sono sprecati; beh… le imprese che stentano, meglio ristrutturarle (cioè licenziare), e via andando.
Mi aspetto abili artifici, giochi di prestigio, parole complesse e fumose, e tanta, tanta mistificazione.
Per ora, in commissione finanze al Senato si tentava di fissare il termine per la presentazione di osservazioni sul Recovery plan senza sapere minimamente cosa vorrà concretamente fare il nuovo governo.
Ho chiesto ed ottenuto, insieme ad altri Colleghi, di ascoltare prima il nuovo Ministro delle finanze.
Per quel che posso, dalla mia trincea, vi prometto che cercherò di mantenere massima l’attenzione per segnalarvi le fregature in arrivo.

Mattia Crucioli M5S