Lombardia, l’ennesima morte sul lavoro

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Un’altra morte sul lavoro che getta nello sgomento tutti e che deve interrogare istituzioni, aziende e tutta la società. Oggi un lavoratore di 52 anni, dipendente di un’azienda di trasporti di latte, ha perso la vita mentre stava compiendo delle attività di carico e scarico del prodotto, in località Montanaso Lombardo (Lodi).

Flai, Filt e la Cdl di Lodi chiedono “si faccia chiarezza sulle dinamiche, ma una cosa è certa: se le norme e le procedure di sicurezza sono state adottate, le stesse non sono state sufficienti a scongiurare questo gravissimo episodio, un dramma che ci porta ancora a interrogarci sulle condizioni di lavoro nel nostro Paese e sul nostro territorio. Garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, deve essere la priorità assoluta delle imprese, dei preposti, ma soprattutto della politica nei diversi livelli. Basta con i proclami e le solite prese di posizioni di facciata! Occorre intervenire concretamente sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”.

“Tante le domande che devono avere risposta, oggi è il giorno della rabbia e dello sgomento per come ancora poco si’investe sulla sicurezza, dove sempre più spesso si antepone il profitto e la contrazione dei costi che spingono i lavoratori a massimizzare i tempi. Chiediamo vengano maggiormente investite risorse per la formazione e la prevenzione degli infortuni e sulla sicurezza in generale; che vengano riviste le normative sul lavoro per tornare a dare certezze ai lavoratori, che per guadagnare un salario onestamente, non devono rischiare la vita. Esprimiamo cordoglio alla famiglia e chiediamo siano accertate tutte le responsabilità dell’accaduto; perché se è vero che, come dice la Costituzione, la nostra è una Repubblica fondata sul lavoro, non si deve e non ci si può permettere di avere un lavoro a discapito della sicurezza”, prosegue il sindacato.

“Il tema della sicurezza e della formazione dei lavoratori seguita a non essere una priorità, come dimostrano i quotidiani incidenti sul lavoro, con numeri simili a un bollettino di guerra – dichiara Ivano Gualerzi, segretario nazionale Flai –. Attendiamo che si faccia chiarezza sulla dinamica dell’incidente, ma vogliamo sottolineare come non si possa morire di lavoro nel 2019. È ora che gli organismi preposti, la politica e le imprese facciano la propria parte con maggiore convinzione, altrimenti continueremo a compiangere i morti”.