L’Unione europea deve essere riorganizzata. Le sue inefficienze sono effettivamente gravi

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maddalena

Sul piano politico desta enormi preoccupazioni lo stop della Corte costituzionale tedesca alla ratifica del Recovery Fund da parte del Buntestag e del Bundesrat.
L’Unione europea ha già dimostrato la sua grave inefficienza a proposito dell’approvvigionamento e della distribuzione dei vaccini, e ora l’atteggiamento della Corte costituzionale tedesca dimostra ancora più concretamente quanto indispensabile sia una revisione dell’organizzazione dell’Unione.
Non è possibile dichiararsi europeisti se di europeismo c’è solo un’idea e non un ordinamento davvero improntato al principio di eguaglianza e che abbia come fine supremo il benessere di tutti i cittadini europei.
È semplicemente assurdo che il ricorso di un cittadino tedesco di estrema destra possa bloccare una decisione così importante dal punto di vista della solidarietà tra gli Stati europei, in una crisi sanitaria ed economica tanto difficile da superare.
Io sono convinto che allo stato attuale, proprio per porre le basi di una solida Unione europea, sia indispensabile farla finita con l’imperante sistema economico patologico e predatorio del neoliberismo, che consente una lotta economica senza quartiere fra i vari Stati del mondo.
In altri termini è indispensabile che i vari Stati economicamente più deboli, come l’Italia, pongano fuori commercio tutte le imprese o categorie di imprese strategiche che riguardano servizi pubblici essenziali, fonti di energia e situazioni di monopolio (art. 43 Cost.), in modo da difendersi concretamente dalla sopraffazione degli Stati economicamente più forti.
Ciò vale soprattutto per la questione della trasformazione di Alitalia in Ita, per la quale Margarethe Vestager (commissaria alla concorrenza dell’UE) si sta spendendo per danneggiare il nostro trasporto aereo a vantaggio dei trasporti effettuati dagli altri Paesi.
Resto convinto che l’unica via da seguire per Alitalia e Ita è la loro nazionalizzazione in modo da assicurarne la loro inalienabilità.
Esemplari sono le seguenti parole dell’onorevole Stefano Fassina: “il governo deve trasferire tutti gli asset di Alitalia a Ita e farla partire subito. Le condizioni poste dalla Commissione sono ingiustificabili, insostenibili e discriminatorie, ma continuare a negoziare è esiziale perché condanna al soffocamento Alitalia in Amministrazione straordinaria, data l’impossibilità di vendere voli per i prossimi mesi e di pagare stipendi, casse integrazioni e fornitori, e fa perdere la stagione estiva a Ita mentre gli altri vettori, generosamente sostenuti dai rispettivi Stati, saturano il mercato ancora ristretto dalle conseguenze del Covid”.
Altro disastroso esempio dovuto al sistema patologico e predatorio neoliberista è quello dell’Iveco, che sta per essere acquistata dai cinesi. Si tratta di un’industria strategica che oltre a produrre mezzi di trasporto per l’industria e l’agricoltura produce anche mezzi necessarie alle nostre forze armate. In questo caso bisognerebbe adottare immediatamente il golden power, cioè il potere del governo di evitare la cessione dell’impresa a stranieri e, nello stesso tempo, procedere a una veloce nazionalizzazione della stessa Iveco, in modo da assicurarne la sua inalienabilità.
Come al solito l’unica nostra difesa risiede nelle prescrizioni e nei principi della Costituzione che troppo spesso i nostri governanti calpestano con leggi incostituzionali.
L’aumento del contagio da Covid-19 preoccupa fortemente gli Stati europei, mentre in Inghilterra, che ha vaccinato oltre 30 milioni di abitanti, si sono fortemente ridotti, sia i contagi, sia i decessi.
Sul piano politico desta enormi preoccupazioni lo stop della Corte costituzionale tedesca alla ratifica del Recovery Fund da parte del Buntestag e del Bundesrat.
L’Unione europea ha già dimostrato la sua grave inefficienza a proposito dell’approvvigionamento e della distribuzione dei vaccini, e ora l’atteggiamento della Corte costituzionale tedesca dimostra ancora più concretamente quanto indispensabile sia una revisione dell’organizzazione dell’Unione.
Non è possibile dichiararsi europeisti se di Europa c’è solo un’idea e non un ordinamento davvero improntato al principio di eguaglianza, che abbia come fine supremo il benessere di tutti i cittadini europei.
È semplicemente assurdo che il ricorso di un cittadino tedesco di estrema destra possa bloccare una decisione così importante dal punto di vista della solidarietà tra gli Stati membri, in una crisi sanitaria ed economica tanto difficile da superare.
Io sono convinto che allo stato attuale, proprio per porre le basi di una solida Unione europea, sia indispensabile farla finita con l’imperante sistema economico patologico e predatorio del neoliberismo, che consente una lotta economica senza quartiere fra i vari Stati del mondo.
E, nella fase che attraversiamo, è indispensabile che i vari Stati economicamente più deboli, come l’Italia, pongano fuori commercio tutte le imprese o categorie di imprese strategiche che riguardano servizi pubblici essenziali, fonti di energia e situazioni di monopolio (art. 43 Cost.), in modo da difendersi concretamente dalla sopraffazione degli Stati economicamente più forti.
Ciò vale soprattutto per la questione della trasformazione di Alitalia in Ita, per la quale Margarethe Vestager (commissaria alla concorrenza dell’UE) si sta spendendo per danneggiare il nostro trasporto aereo a vantaggio dei trasporti effettuati dagli altri Paesi.
Resto convinto che l’unica soluzione per Alitalia e Ita è la loro nazionalizzazione in modo da assicurarne la loro inalienabilità.
Esemplari sono le seguenti parole dell’Onorevole Stefano Fassina
: “il governo deve trasferire tutti gli asset di Alitalia a Ita e farla partire subito. Le condizioni poste dalla Commissione sono ingiustificabili, insostenibili e discriminatorie, ma continuare a negoziare è esiziale perché condanna al soffocamento Alitalia in Amministrazione straordinaria, data l’impossibilità di vendere voli per i prossimi mesi e di pagare stipendi, casse integrazioni e fornitori, e fa perdere la stagione estiva a Ita mentre gli altri vettori, generosamente sostenuti dai rispettivi Stati, saturano il mercato ancora ristretto dalle conseguenze del Covid”.
Altro disastroso esempio dovuto al sistema patologico e predatorio neoliberista è quello dell’Iveco, che sta per essere acquistata dai cinesi. Si tratta di un’industria strategica che oltre a produrre mezzi di trasporto per l’industria e l’agricoltura produce anche mezzi necessarie alle nostre forze armate. In questo caso bisognerebbe adottare immediatamente il golden power, cioè il potere del governo di vietare la cessione dell’impresa a stranieri e, nello stesso tempo, procedere a una veloce nazionalizzazione della stessa Iveco, in modo da assicurarne la sua inalienabilità.
Come al solito l’unica nostra difesa risiede nelle prescrizioni e nei principi della Costituzione che troppo spesso i nostri governanti calpestano con leggi incostituzionali.
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”