M come Mare, Migrazioni, Mediterraneo e Memoria

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I legni che decorano l’ingresso sono legni di barche che hanno provato la disperata traversata verso le porte d’Europa, come le ancore all’ingresso.
È un luogo ideato e allestito dal collettivo Askavusa, che in dialetto significa “scalza”, che si occupa della cura dell’Isola, da ogni punto di vista, dei suoi spazi e delle persone che vi risiedono o vi transitano. Si battono per la libertà e la dignità di ogni essere umano e contro la militarizzazione, soffocante, di Lampedusa, fanno accoglienza e cultura, in una quotidiana attività politica di cittadinanza attiva.
Porto M raccoglie al suo interno oggetti appartenuti alle persone che hanno attraversato il mare in cerca di un futuro.
Lettere, testi religiosi, oggetti di uso comune, fotografie, preghiere. Oggetti ritenuti importanti da portare con se’ in un viaggio disperato.
C’è chi è passato e ha ritrovato oggetti familiari, chi ha lasciato qualcosa che ha portato nella sua traversata andata a buon fine, chi modifica la posizione degli oggetti.
Non è un museo statico, ma un luogo che si confonde tra i tanti che in questa isola parlano di vite e di popoli, di vita e di morte, di radici e di rami protesi verso il destino.
Un luogo spirituale e concretissimo. Di passaggio come le migrazioni, che la Storia né alcun governo potrà mai fermare.