Mercati finanziari di Miro Fiordi

0
154

(già Presidente di Banca Piccolo Credito Valtellinese)

Tratto da “ Lessico Finanziario “ di Beppe Ghisolfi – ARAGNO Editore

La definizione di mercato nasce dall’esigenza di scambiare in una piazza o in un luogo coperto dei beni. Nell’era moderna si è passati dallo scambio di beni fisici allo scambio di attività finanziarie rappresentative di beni e fondi. Si parla di mercati dei capitali quando si incontrano domanda e offerta quindi acquirenti e venditori. Oggi troviamo mercati dei capitali decisamente evoluti a cui società e Stati si rivolgono per trovare risorse che finanzino la loro crescita attraverso strumenti di capitale e di debito. Distinguiamo essenzialmente diverse tipologie di mercati a seconda dell’asset class che lì si scambiano: mercato azionario, mercato obbligazionario, mercato delle valute, mercato delle materie prime.
Le attività finanziarie una volta quotate (fase di mercato primario) vengono scambiate tra acquirenti e venditori (fase di mercato secondario) attraverso una procedura di “concentrazione” un tempo alle grida e oggi telematica.
La borsa alle “grida” di Milano resta ormai solo nella memoria delle persone con più di 40 anni poiché nella metà degli anni ’90 fu smantellato il “gabbiotto” posizionato in Piazza degli Affari a Milano in cui si tenevano gli scambi effettuati a voce.
L’avvento delle nuove tecnologie informatiche ha modificato la definizione di mercato; esso non è più un luogo fisico come non sono più fisici i certificati rappresentativi dei titoli dal 1998.

Gli scambi avvengono su piattaforme informatiche da investitori che non necessariamente appartengono allo stesso Paese in cui l’attività finanziaria è emessa e dove risiede la società che lo emette.
Gli investitori, potendo essere dislocati ovunque, chiedono la massima trasparenza e completezza nella comunicazione delle informazioni sulle azioni gestionali, sulle caratteristiche della governance societaria e sulle scelte aziendali future impattanti sui prezzi (price sensitive), in modo tale che il prezzo le rifletta in toto. I mercati informatizzati sono in grado di assicurare: concentrazione degli scambi, trasparenza nei prezzi, pronta liquidabilità, informativa in tempo reale, minimizzazione dei costi dello scambio, verifiche sui titoli e sulle società ammessi alle contrattazioni.