MES sanitario, verso asse Ghisolfi – Renzi?

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Il punto nel video messaggio del Banchiere scrittore Beppe Ghisolfi: l’ex premier non tollera che Conte abbia preso il suo posto e mira a provocare la crisi di governo, ma la questione che pone sui fondi europei alla sanità è giusta e sacrosanta

Renzi? In rapporto al panorama politico e partitico esistente, è senza dubbio uno degli esponenti più brillanti. Il suo problema è un certo spiccato livello di sfrontatezza e di ambizione che lo rende ostico e non simpatico a larga parte della popolazione italiana.
A ciò si aggiunga la circostanza, per lui sicuramente non tollerabile, che un avvocato prestato alla politica abbia preso il suo posto alla guida del governo del Paese.
Sul MES tuttavia è Renzi ad avere ragione. Non sono razionalmente comprensibili le ragioni per cui Conte e il suo governo continuino a dire di no a un meccanismo europeo di stabilità che assegna all’Italia 37 miliardi di euro a favore del sistema sanitario nazionale a tassi non passivi ma addirittura negativi, cioè con un guadagno nel piano di restituzione del prestito della Ue.
Se c’è un settore dove il fabbisogno di risorse è impellente e immediato, questo è proprio la sanità, dove occorre aumentare i vaccini, i posti letto di terapia intensiva e subintensiva, adattare gli ospedali esistenti e aumentarne spazi, tecnologie e servizi, rendere assumibili medici e infermieri specializzati contro le nuove emergenze infettive.
Dire di no al MES sanitario significa opporsi alla stabilità dell’Italia, e su questo punto Renzi ha ragione.