“Mi riscatto per Roma”: oltre 100 detenuti attivi e il plauso dell’Onu

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Circa 110 detenuti coinvolti, 50 utilizzati per la cura del verde e 60 per gli interventi di manutenzione stradale (rifacimento della segnaletica orizzontale e pulizia delle caditoie), con squadre al lavoro in varie zone della città: sono i numeri del progetto “Mi riscatto per Roma” illustrati oggi durante una conferenza stampa svoltasi ai Musei capitolini, a cui ha preso parte anche la delegazione formata da rappresentanti del sistema penitenziario del Messico e funzionari dell’Ufficio messicano delle Nazioni Unite per la lotta alla droga e al crimine, coordinata da Antonino De Leo (rappresentante dell’UNODC in Messico) in visita in Italia per osservare da vicino il funzionamento del programma e studiarne la replicabilità nel Paese centroamericano.

I detenuti della Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso, dopo un periodo di formazione da parte del Servizio Giardini e di Autostrade per l’Italia, stanno svolgendo attività di pubblica utilità nei quartieri della Capitale suscitando reazioni positive tra i cittadini. Il lavoro diventa così strumento privilegiato per reintegrarsi nella società acquisendo al contempo un’esperienza professionale che potrà essere importante nella fase successiva alla detenzione.

Il progetto, frutto della collaborazione interistituzionale tra Roma Capitale, Ministero della Giustizia, in particolare il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Tribunale di Sorveglianza di Roma e direzione del carcere di Rebibbia, è stato replicato in molte altre città italiane.