Moneta – valuta di Beppe Ghisolfi

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Tratto da “ Lessico Finanziario “ di Beppe Ghisolfi – ARAGNO Editore

È lo strumento utilizzato per i pagamenti. In Italia, come in molti paesi europei, è l’Euro. Esistono molti tipi di moneta: Yen in Giappone, Yuan in Cina, Franco in Svizzera, Sterlina in Gran Bretagna, Corona in Norvegia e Svezia, Rublo in Russia, ma anche il Balboa a Panama, il Bolivar in Venezuela, il Leone in Sierra Leone, la Lira in Egitto e Libano, il Peso in Argentina, il Real in Brasile, lo Zloty in Polonia e molte altre.
Ogni giorno, per agevolare gli scambi, si stabilisce il rapporto tra le varie monete. Ad esempio quanti euro occorrono per comprare un dollaro e viceversa, oppure quanti yen per una sterlina, ecc. Siamo molto lontani da una moneta unica. È una pura utopia, come una lingua unica che ci semplificherebbe la vita.

Ormai l’utilizzo della moneta tende a diminuire: il contante è stato sostituito dagli assegni, dai bonifici, dalle carte di credito. Strumenti più moderni, meno ingombranti con il vantaggio della tracciabilità. Cosa significa? Mentre il contante non lascia traccia, un assegno, un bonifico o una carta di credito lasciano il segno. Si risale cioè a tutti gli estremi di un pagamento. Ovviamente possono risalirci anche gli uffici del Fisco e proprio per questo oggi l’utilizzo del contante è vietato al di sopra dei mille euro: fino a mille euro di spesa, puoi pagare con i contanti; oltre devi utilizzare uno dei sistemi di pagamento considerati tracciabili.
Con queste premesse l’evasione fiscale, molto diffusa nel nostro Paese, dovrebbe aver vita corta. Purtroppo non è così. Ha fatto scandalo la notizia che una signora, proprietaria di circa 1.500 appartamenti, per anni ha evaso tutte le tassazioni. Alla fine comunque è stata beccata.