Nel Giugno di tre anni fa i cittadini scelsero di sottrarre ai soliti noti l’amministrazione di Roma

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Erano stanchi di un sistema che per lungo tempo aveva reso il Campidoglio come un centro di potere auto referenziale, da cui si ramificavano metodi a prassi opache, sempre a detrimento dei cittadini.

Virginia Raggi ha posto una netta cesura rispetto a questo sistema. Lo ha fatto sin dal primo giorno tenendo la barra dritta e puntando a realizzare un’idea migliore di società, di civiltà e dunque di amministrazione col preciso obiettivo di ripristinare legalità, normalità e progresso sostenibile.

La reazione all’introduzione di nuovi principi è stata violenta sin dal primissimo giorno. Si badi bene, i giudizi su una amministrazione sono legittimi e il momento del voto arriva a decretare chi abbia avuto torto e chi ragione. Ma è lapalissiano come la Sindaca di Roma abbia dovuto mostrare tutta la forza e la determinazione di chi ama la città oltre ogni limite. Non vi è stato giorno in cui da più parti si sia fatto di tutto per rendere ancor più difficile ciò che già in partenza era complicatissimo per via delle condizioni in cui la città era stata lasciata. E proprio coloro che per anni hanno messo in ginocchio Roma, hanno fatto prestissimo a rivestire i panni di taumaturghi, impartendo lezioni di ogni genere e disquisendo h24 delle presunte incapacità altrui.

La difficoltà di dover ricostruire la città dalle macerie in cui ci è stata consegnata è stata da sempre messo nel conto. Per questo motivo abbiamo sempre tenuto la barra dritta e continueremo a tenerla per raggiungere tutti gli obiettivi che ci siamo posti. Perché i conti si fanno alla fine e perché in questi tre anni non abbiamo mai deviato di un millimetro dai nostri principi, nonostante attacchi e spallate interni ed esterni, nonostante una macchina amministrativa con problemi atavici che stiamo riformando passo dopo passo.

Sin dal primo giorno sono piovuti attacchi di ogni natura, non legittimi giudizi, non analisi ponderate su una situazione di base della città, non una proposta alternativa ma solo bieca ricerca di recuperare il potere perduto magari abbattendo l’avversario, in ogni modo, attivando ogni sistema, fa niente se sulla pelle della città.

Roma ha invece bisogno di essere difesa e protetta

Non saranno né i selfie coi gabbiani di Salvini, nè le foto di una macchina in doppia fila, né il retorico attacco ai vigili urbani, né ogni altro dettaglio negativo amplificato fino a farlo divenire oggetto di denigrazione generale di Roma a rendere un contributo costruttivo per la rinascita della città. Ben vengano invece azioni positive, sana competizione, stimolo a fare meglio e tutto ciò che in una parola contribuisca a renderci orgogliosi di appartenere a questa città.