Nello Musumeci: “Il governo Draghi nato per portare al voto”

0
68
musumeci
musumeci

Governatore della Sicilia, Nello Musumeci, finora i partiti hanno accolto l’appello del presidente Mattarella per la formazione di un nuovo governo?
«Inizierei a dire che la cosiddetta operazione Draghi costituisce il fallimento della formula politica del centrosinistra in Italia. È la conferma dell’incapacità di forze politiche cosiddette popolari, ovvero il Movimento Cinquestelle e il Partito Democratico, di stare assieme e di determinare una guida stabile e sicura per la nazione. Se non si parte da questo presupposto, riesce difficile poter comprendere il tentativo estremo del capo dello Stato di invocare un governo di emergenza nazionale. Di conseguenza, se Draghi dovesse riuscire nell’impresa – e credo che oramai ci sia una grandissima maggioranza a suo sostegno – non si potrà parlare di governo politico, nel rispetto della geografia dei partiti. Sarà un governo di emergenza che obbedisce alle particolari condizioni di straordinarietà. E da quello che registriamo, fatta eccezione per Fratelli d’Italia – posizione che merita ugualmente assoluto rispetto – tutte le altre forze politiche hanno dato ampia disponibilità al presidente incaricato Draghi».
Vuole dire che il governo Conte 2 è caduto per incapacità di Pd-M5s e non per l’uscita di Italia Viva?
«È caduto perché quella coalizione di centrosinistra che aveva assunto l’impegno con gli italiani di affrontare una fase difficile per il Paese – e non soltanto legata all’emergenza sanitaria, ma anche a quella economica – s’è rivelata incapace. Se poi la mossa di Matteo Renzi è valsa a far saltare il gioco vuol dire che l’apparato era di per sé fragile, litigioso e quindi vulnerabile».