Papa Francesco, anche il razzismo è un virus che non sparisce

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Papa Francesco ricorda la Giornata contro le discriminazioni razziali istituita dall’ONU nel 1966. L’odio razziale muta continuamente e si nasconde nelle società, afferma.

Il razzismo un virus come il coronavirus? Per papa Francesco è anche peggio.

“Il razzismo è un virus che muta facilmente e invece di sparire si nasconde, ma è sempre in agguato. Le espressioni di razzismo rinnovano in noi la vergogna dimostrando che i progressi della società non sono assicurati una volta per sempre”, scrive il sommo pontefice in un tweet scritto dal suo staff.

Un messaggio che non piove a caso, ma che cade nel giorno in cui si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione delle discriminazione razziale.

​Il 21 marzo è infatti il giorno in cui si celebra il ricordo delle vittime di odio razziale. Il 21 marzo del 1960 in Sudafrica la polizia apriva il fuoco su un gruppo di manifestanti di colore uccidendo 69 di loro e ferendone altre 180. Era l’apartheid, che solo decenni dopo venne in gran parte smantellata in Sudafrica.

Il massacro di Sharpeville, è quindi il monito all’umanità che di abomini in nome delle differenze razziali ne ha vissute tantissime, sopra tutti lo sterminio sistematico degli ebrei nei campi di concentramento.
Le manifestazioni negli Stati Uniti

Ieri negli Stati Uniti, scrive il Vatican News, per le strade di Atlanta, in Georgia, sono scesi molti manifestanti per ricordare il massacro di 8 persone quasi tutte asiatiche ad opera di un 21 enne bianco.

Il presidente degli USA Joe Biden, presente all’Emory University di Atlanta, ha affermato che bisogna “lottare contro l’odio ed il razzismo: il veleno che ha perseguitato e afflitto a lungo la nostra nazione”.