Pasqua, papa Francesco: cessi il fragore delle armi

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L’appello di papa Francesco è per le nazioni che possono aiutare i processi di riappacificazione lì dove al momento vi sono guerre. E sui migranti in fuga dalla guerra, chiede che le nazioni li accolgano.

Durante i discorsi per le celebrazioni cristiano cattoliche della Domenica di Pasqua, papa Francesco chiede al mondo che cessi il fragore delle armi lì dove ci sono conflitti in corso.

Chiede pace per lo Yemen, chiede pace per la Siria, e chiede accoglienza per i migranti che fuggono dalle guerre.

“Cristo nostra pace faccia finalmente cessare il fragore delle armi nell’amata e martoriata Siria, dove milioni di persone vivono ormai in condizioni disumane, come pure in Yemen, le cui vicende sono circondate da un silenzio assordante e scandaloso, e in Libia, dove si intravede finalmente la via di uscita da un decennio di contese e di scontri cruenti”, è l’appello del Pontefice dalla Basilica San Pietro, dove è confinato a causa della pandemia.

Accoglienza dei migranti in fuga dalle guerre

Un ricordo anche per i migranti che scappano dalle guerre e dalla miseri. Il Papa chiede di riconoscerli come Cristo sofferente sulla croce.

“La luce del Risorto sia fonte di rinascita per i migranti, in fuga da guerra e miseria. Nei loro volti riconosciamo il volto sfigurato e sofferente del Signore che sale al Calvario. Non manchino loro segni concreti di solidarietà e di fraternità umana, pegno della vittoria della vita sulla morte che celebriamo in questo giorno”.

E poi papa Francesco rivolge un ringraziamento ai Paesi che dimostrano di essere accoglienti nei riguardi dei migranti:

“Ringrazio i Paesi che accolgono con generosità i sofferenti che cercano rifugio, specialmente il Libano e la Giordania, che ospitano moltissimi profughi fuggiti dal conflitto siriano. Il popolo libanese, che sta attraversando un periodo di difficoltà e incertezze, sperimenti la consolazione del Signore risorto e sia sostenuto dalla Comunità internazionale nella propria vocazione ad essere una terra di incontro, convivenza e pluralismo”.

Francesco si è anche domandato come sia possibile che in piena pandemia si continuino a riempire di armi gli arsenali.