PAZZA CRISI: SIAMO OSTAGGI DEI GHIRIBIZZI DEGLI IRRESPONSABILI

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renzi
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Cosa fa, adesso, Giuseppe Conte? È questa la domanda principale che è giusto porsi dentro questa crisi tanto inutile quanto idiota. Lo scenario che ci ritroviamo ora davanti è quello più prevedibile e quasi scontato. Fallita miseramente la “missione responsabili”, tra un Giggetto Vitali che fa maramao alla maggioranza e Lady Mastella che litiga con l’ex fedelissima berlusconiana Rossi per l’uso delle parole “Noi campani” (?) nel nome del gruppo “Europeisti Maie Centro Democratico” (??), l’unica strada per Mattarella è quella di puntare sulla maggioranza di prima. “Usando” Fico come esploratore. Quindi Renzi ancora dentro il governo, magari controbilanciato (come no) proprio dagli “Europeisti”. Se saltasse pure questa strada, resterebbe giusto il cosiddetto governo Ursula. Ovvero l’opzione più gradita alla mitologica Emma Bonino, un’altra come Renzi che gode di ottima stampa, ma che in natura ha forse meno sostenitori (Saviano e Richetti a parte) di Ciampolillo. Se ci pensate, nel bel mezzo della crisi più devastante mai abbattutasi sull’Italia dal secondo dopoguerra, siamo ostaggi dei ghiribizzi di gente con più senatori che elettori: non è tutto incredibilmente fantastico?
Il fantomatico “governo Ursula” significherebbe “tutti dentro tranne fascisti e leghisti” (mi si perdoni la ripetizione). Uno scenario totemicamente vomitevole, che tanti fenomeni di Pd e M5S sarebbero pure disposti ad accettare pur di non tornare a casa anzitempo.
Al voto non ci andremo, perché Mattarella non vuole come non vogliono quasi tutti i parlamentari, terrorizzati dal taglio a deputati e senatori del 2023. Dunque non resta che il Conte Ter. Ovvero una schifezza (come le altre e forse pure peggio).
Sì, ma sarà davvero un “Conte Ter”? Ovvero: Giuseppe Conte, dopo l’esperienza non certo esaltante con la Lega e la sua “esplosione” del 22 agosto in Senato, durante la quale demolì nel sangue (dialettico) Salvini divenendo fino a tutt’oggi e per distacco il politico più stimato dagli italiani, concederà il tris?
Bella domanda. La sensazione è che, come si muoverà, Conte sbaglierà.
Se segue orgoglio e coerenza dice di “no”, perché è impossibile fidarsi di Renzi e perché non puoi dialogare con uno così. Ancor più dopo quello che Renzi ha detto, e fatto, a Conte.
Se però dice “no”, di fatto esce di scena dopo essersi fatto il mazzo dentro una pandemia e avere ottenuto (non da solo, ma certo con ruolo di primo piano) il Recovery Fund. Dicendo no vincerebbe il “premio della coerenza”, ma farebbe anche un regalo enorme a Renzi, centrodestra e buona parte dei parlamentari Pd. Rischierebbe insomma di agire come quello che, per fare un dispetto alla moglie, si tagliò gli zebedei col machete.
Conte dovrebbe dire un “no” secco solo se fosse convinto che, senza di lui, non nascerebbero altri governi. Ma questa certezza non ce l’ha minimamente, perché tutti (tranne Meloni, i 5Stelle più intransigenti e forse Salvini) non vogliono il voto. Al voto non ci andremo fino al 2023. È sicuro. I “responsabili” per governare senza Italia Morta non ci sono. È sicuro. E se Conte si sfila, ne trovano un altro il secondo dopo. Con viva gioia del ducetto di Arabia Viva.
E allora? E allora è un gran casino. Siamo dentro la tempesta perfetta, ostaggi di un uomo che nessuno vota più, ma che al Senato è decisivo. Qualsiasi decisione gronderà sangue. E le uniche certezze sono che ci rifaremo male. E che riavremo Renzi pure nel prossimo governo. Che spettacolo!                                    di Andrea Scanzi