Pinotti: “Digitale e cyber così la regione è centrale”

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I sommergibili green per la Marina Militare italiana di Fincantieri. La guida nazionale nella cybersecurity di Leonardo. I sistemi di Mbda, che fa sempre capo a Leonardo, per il navale. Roberta Pinotti, senatrice Pd, riflette sul ruolo e sul valore dell`industria ligure, citando vicende che l`hanno vista direttamente in campo da ministra per la Difesa, dal 2014 al 2018, nei governi Renzi e Gentiloni. «Sarà per il patrimonio di memoria e di conoscenza, per il ruolo che Genova e la Liguria hanno sempre ricoperto sul fronte industriale, sarà per quello che molti chiamano il genius loci, ma qui si giocano molte delle sfide imprenditoriali
del Paese», riflette Pinotti. E a darne ulteriore conferma è proprio l`annuncio di venerdì, con il maxiordine per i nuovi sottomarini che Fincantieri costruirà nel suo stabilimento ligure del Muggiano, alla Spezia. «Ma chi l`ha detto che è sempre mancata la politica industriale? Nella mia esperienza alla Difesa ho sempre avuto chiaro il percorso da seguire, cercando di fermare alcune scelte e di favorirne altre. Questo è il compito della politica: indirizzo, non parole al vento» aggiunge.

Ma a che cosa si riferisce, senatrice Pinotti?

«Dobbiamo tornare agli anni della grande crisi del 2008, quando si cominciò a parlare di possibili chiusure di stabilimenti della Fincantieri. Si parlava all`epoca di Sestri e di Riva Trigoso. Non era accettabile una simile scelta».

La crisi non poteva non colpire anche la cantieristica navale in quel periodo, non trova?

«È vero, ma dovevamo ragionare in prospettiva. Un Paese che ha 8mila chilometri di costa non può rinunciare a una sua flotta. Dovevamo agire, mettendo in campo anche il sostegno pubblico. Arrivò la legge navale, seguita poi dal maxi contratto per il Qatar e gettammo già allora le basi per i nuovi sommergibili per la Marina Militare Italiana. La cantieristica è poi ripartita, tutti i cantieri sono rimasti aperti, Fincantieri è leader mondiale nel settore delle navi da crociera e sta continuando a
crescere anche nel militare, come conferma appunto l`ordine dei sottomarini».

Due già ordinati e due in opzione. Se confermati, quasi tre miliardi di ordini per i cantieri liguri. Il militare è un business in crescita, quindi….

«Attenzione perché quando si parla di militare, e in questo caso di sottomarini, bisogna riflettere tenendo conto di tutto ciò che questi mezzi possono fare. C`è chi dice, il militare equivale alla guerra. Non è così, perché il vero significato è nella sicurezza che questi mezzi possono garantire per tutti noi, per la vita economica e sociale. Parlando di sottomarini, poi, parliamo di sicurezza contro la pirateria e il terrorismo, ma anche di attività legate alla protezione delle risorse energetiche. Questi mezzi vanno dove possono esserci eventuali pericoli, senza essere visti».

Fincantieri, che nel militare con Naviris è alleata dei francesi di Naval Group, qui lavora con i tedeschi di Thyssenkrupp. Si sposta l`asse internazionale?

«Niente affatto, questo è proprio l`esempio di una strategia europea che integra le conoscenze dell`industria. Vede, con i tedeschi sono già nati i sottomarini che sta impiegando la nostra Marina (i quattro della classe “Sauro” n.d.r.). Le nuove unità sono una evoluzione. Fincantieri mantiene il suo expertise e migliora il prodotto».

A bordo dei sottomarini saliranno anche i sistemi e i componenti di Leonardo…

«Sì, un risultato eccellente. Ma anche su Leonardo è stato fatto un lavoro importante e per nulla scontato in Liguria».

In che senso?

«A un certo punto, il gruppo che ancora si chiamava Finmeccanica, decise di uscire da Ansaldo Energia e Ansaldo Segnalamento ferroviario e di concentrarsi su difesa e spazio. Non era possibile che questa realtà non mantenesse anche una sua vocazione specifica in Liguria. Lo facemmo presente ai vertici e da lì nacque l`idea della cybersecurity. Oggi Leonardo ha proprio in Liguria la sua leadership in questo comparto, creando anche valore aggiunto e nuove iniziative. A Chiavari, ad esempio, alla scuola di Telecomunicazioni delle Forze Armate è nato il cyber range, un simulatore su cui allenarsi per prevedere attacchi cyber. Oggi il pericolo nel mondo arriva all`80% proprio dalla cyber. Abbiamo coinvolto anche il mondo accademico ed è nata una eccellenza assoluta».

Questo compete alla politica?

«Sì, io credo che la politica sia proprio questo, indirizzo, non parole al vento. Considerate che la filiera legata a Leonardo conta oggi su 250 aziende, e molto si può ancora sviluppare. La Liguria ha competenze e tecnologie uniche. Penso, solo per fare un esempio, a quello che è accaduto con l`evoluzione del sistema Teseo alla Mbda della Spezia, che assumerà una cinquantina di persone nei prossimi due anni».

E secondo lei quali sono le nuove sfide su cui dovrebbe orientarsi questa regione?

«Non ho dubbi, la digitalizzazione, che ha un potenziale enorme. la Liguria è già all`avanguardia, da questo punto di vista, ma può crescere ancora, incrociando tutte le sue competenze. Guardate quello che è appena nato a Sampierdarena, alla Torre Fiumara, che qualcuno voleva vendere a pezzi al settore immobiliare, e che invece è diventata la sede dei Leonardo Labs e ospita il supercalcolatore Davincil, inaugurato nei mesi scorsi dall`allora direttore dell`Information Technology Roberto Cingolani, oggi ministro della Transizione Ecologica».