Poi succede che un rapporto degli 007 della CIA…

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Non un articolo de il Manifesto – dica chiaramente che il giornalista Khashoggi fu ammazzato per ordine di Bin Salman.
Si, proprio lui, il protagonista del’irresistibile Rinascimento saudita, l’illuminato che a colpi di petrodollari convinceva frotte di ex premier sul viale del tramonto che la merda si poteva trasformare in oro.
Biden lo ha detto con un gesto che vale più di uno schiaffo: se proprio bisogna parlare con i sauditi, meglio i vecchi dittatori che i giovani sanguinari.
Una sconfessione in piena regola della miserabile nouvelle vague italovivaista, che magnificava una leadership emergente che avrebbe portato Ryad fuori dal Medio Evo.
Una scelta che forse fa luce sull’enorme mole di balle che ci hanno rifilato i renziani su quanto loro e Biden fossero tutto sommato la stessa cosa, carne della stessa carne, sangue dello stesso sangue.
Non è così, forse prima di recarsi in Arabia Saudita, per riscuotere una consulenza di 80000 dollari, avrebbe dovuto fare un colpo di telefono al vecchio Zio Joe e chiedergli come stavano effettivamente le cose.
Ma non l’ha fatto, chissà perché.
Questa è la conferma che la politica e i soldi – soprattutto quelli che puzzano di morte, di sfruttamento, di violazione dei diritti umani – dovrebbero marciare separati.
Sono certo che Renzi non darà ne’ spiegazioni ne’ chiederà scusa.
Farà come sempre una piroetta dialettica, spiegando a noi comuni mortali che così va il mondo e che siamo noi che non capiamo nulla.
Lui moderno, noi arcaici.
Lui competente, noi ignoranti.
Lui rispettato all’estero, noi invidiosi.
Può darsi che abbia ragione.
Che i furbi e i prepotenti hanno la meglio nel breve periodo, soprattutto quando per gonfiare i conti correnti sono disposti a rinnegare qualsiasi principio.
Ma poi la storia prima o poi si vendica.