Porto di Cagliari, 210 licenziamenti. Filt: responsabilità del Mit

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La procedura di licenziamento collettivo per i 210 lavoratori diretti della Cict, la società del gruppo Contship che si occupa del traffico container al porto canale di Cagliari, “è una presa in giro per tutto il personale dipendente di Cict sempre richiamato al senso di responsabilità mentre irresponsabilmente si è partorito il licenziamento di tutti”. Così il segretario nazionale della Filt Cgil Natale Colombo, che aggiunge: “A fronte delle interlocuzioni di questi ultimi giorni, è un risultato prodotto dal Ministro dei Trasporti e dalle istituzioni, che non hanno coinvolto il sindacato, in totale dispregio dello stesso contratto nazionale e quindi della precisa volontà di superare i soggetti deputati a rappresentare i lavoratori”.

“Dopo Gioia Tauro – spiega il dirigente nazionale della Filt Cgil – Contship Italia abbandona anche Cagliari e nessun ministro interviene, nonostante le nostre grida di allarme lanciate già da un anno. Ancora una volta si dà uno schiaffo violento al lavoro ed ai lavoratori dopo aver utilizzato fondi pubblici ed incentivi a vario titolo. Il Mit ed il Mise non possono continuare a sfuggire alle proprie responsabilità ed è su queste priorità che si misura la loro capacità di azione. È urgente – chiede inoltre Colombo – una specifica sede di confronto che, al di fuori della procedura, analizzi nel merito le vere criticità di Cagliari che stanno soprattutto dentro la strategia del gruppo Contship per il nostro paese piuttosto che nell’esclusiva carenza infrastrutturale”.

“Il porto di Cagliari va calato all’interno di una progettualità del Paese per il sistema portuale nel suo insieme – dichiara infine Colombo – affinché si possano governare sotto un’unica guida le singole specificità della portualità italiana”.