Privacy, accordo tra Garante e Facebook: nuovi strumenti per bloccare il ‘revenge porn’

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Il Garante per la Protezione dei Dati Personali renderà disponibile, sul proprio sito internet, un canale di segnalazione dedicato alle persone che temono che le proprie immagini intime possano essere diffuse su Facebook o Instagram e contrastare il cosiddetto ‘revenge porn’. L’iniziativa rientra nel programma pilota di Facebook, attivato lo scorso anno in Italia grazie alla collaborazione con l’associazione no-profit di promozione sociale PermessoNegato. Anche se ancora in fase sperimentale, è stato pensato per aiutare le potenziali vittime a impedire che le loro fotografie o video di carattere intimo vengano pubblicati su Facebook e Instagram senza il loro consenso. Come parte di questo progetto, le persone maggiorenni in Italia che temono che le loro immagini intime possano essere condivise, attraverso PermessoNegato o, dalla prossima settimana, anche il Garante Privacy nella pagina dedicata sul sito saranno aiutate a sottoporre in modo sicuro quelle foto o video al social network. Facebook creerà una firma digitale unica del contenuto segnalato (un hash con valori numerici) prima di distruggerlo e bloccherà possibili tentativi di pubblicazione sulle proprie piattaforme. Nei casi, invece, in cui immagini o video intimi siano stati già condivisi senza consenso, è possibile fare una segnalazione su Facebook o su Instagram: i social sono in grado di ridurre al minimo il danno utilizzando la stessa combinazione di impronte digitali e tecnologia di corrispondenza delle foto in modo che non vengano ancora condivise. Come funziona un hash La tecnologia Facebook consente la creazione di una firma digitale unica o hash che codifica in valori numerici l’immagine o video in modo che non sia riconoscibile a occhio nudo. Una volta creata, la firma può essere confrontata con quelle di altri video e immagini per trovare le corrispondenze. Un’immagine o un video, una volta ridotti in formato hash, non possono più reindirizzare al profilo della persona su Facebook o Instagram, né ad altre sue informazioni personali. Gli hash di queste immagini e video vengono aggiunti alla banca dati del Media Match Service, a cui può accedere solo un piccolo gruppo ristretto di membri del team di Facebook. Le immagini e i video caricati verranno distrutti automaticamente dopo sette giorni. Rimozione tramite intelligenza artificiale Facebook utilizza tecnologie di apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale per rilevare, in modo proattivo, le immagini o i video di nudo che vengono condivisi senza permesso sulle piattaforme. Secondo il social network, soltanto nel quarto trimestre del 2020, sono state identificate e rimosse 28 milioni di immagini di nudo e atti sessuali di adulti, nel 98,1% dei casi ancor prima che venissero segnalate da qualcuno. –