Qualche giorno fa è morto nel carcere di Parma il boss di camorra Raffaele Cutolo

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Aveva 79 anni, di cui oltre 55 trascorsi in carcere. Non volle mai
pentirsi, perché l’ultimo capitale che gli era rimasto era la sua storia criminale, il suo passato di re mafioso che non ha voluto scambiare con qualche anno di libertà. Cutolo ha segnato la storia della camorra perché ha fatto della pratica criminale un’ideologia politica.
Ogni volta che Cutolo rilasciava dichiarazioni, lasciava intendere che i camorristi non sono diversi da imprenditori, politici, giudici; tutti – secondo lui – cercavano profitto e potere, solo che i camorristi, nati in miseria, erano più sfortunati perché dovevano sparare ed esporsi al fuoco nemico. È una retorica seduttiva, che faceva proseliti e che oggi viene ribadita da chi considera Cutolo un vero capo. Abbiamo solo un modo per smentirla: dimostrare in ogni momento che non siamo affatto la stessa cosa. È questa l’unica antimafia dei fatti.