RACCOLTA RIFIUTI, VENETO AL TOP

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CASSONETTI PER RACCOLTA RIFIUTI DIFFERENZIATA FOTO DI © FABIO FIORANI/AG.SINTESI

RACCOLTA RIFIUTI. ASSESSORE BOTTACIN REPLICA AI CONSIGLIERI GUARDA (EV), BIGON (PD) E OSTANEL (VENETO CHE VOGLIAMO): “NON SI PUO’ DISTORCERE LA REALTA’. IL VENETO È AL TOP IN ITALIA”

“Non vorrei fossimo di fronte ad un’altra strumentalizzazione politica come quella tentata sui Pfas, in cui si cerca di far passare il Veneto, che è l’unica regione a vigilare ed agire, per l’ultima della classe. Per questo respingo al mittente le dichiarazioni, assolutamente incredibili, dei consiglieri Guarda, Bigon e Ostanel secondo cui la nostra regione sarebbe in evidente difficoltà nella gestione rifiuti. Sono affermazioni scollegate dalla realtà che, invece, evidenzia il Veneto al primo posto in Italia per raccolta differenziata e ai primissimi posti in Europa con quasi il 75% raggiunto nel 2019”. Così l’assessore veneto all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, replica all’intervento dei consiglieri regionali Cristina Guarda (Europa Verde), Anna Maria Bigon (Partito Democratico) e Elena Ostanel (il Veneto che Vogliamo) in materia di raccolta e smaltimento di rifiuti. “Trovo sia irresponsabile distorcente la realtà per far apparire il Veneto come impreparato e improvvisato. Nella raccolta dei rifiuti siamo considerati universalmente un modello virtuoso, al top in Italia. Questo lo si deve al senso di responsabilità dei cittadini e degli amministratori locali, non certo a chi si approccia in maniera superficiale e pretestuosa a questa delicata tematica. Dire che la Regione si è mossa in questi anni solo di fronte a situazioni emergenziali evidenzia il fatto che non si sa nemmeno di cosa si sta parlando. La Regione si è dotata di un piano rifiuti e lo ha sempre seguito, rispettando quanto in esso è contenuto. Esattamente come sta facendo anche il comune di Padova, socio della società che ha proposto la sostituzione delle linee 1 e 2 del termovalorizzatore di San Lazzaro con una nuova quarta linea a parità di capacità di smaltimento. Questo, in base al piano rifiuti e alle norme nazionali ed europee che impongono agli impianti il recupero energetico sia termico che elettrico e un adeguamento alle migliori tecniche disponibili sul mercato”. “Sostanzialmente – entra nello specifico l’Assessore – la linea 4 consente minori emissioni, recupero energetico e riduzione dei costi e quindi delle bollette. A parità di capacità si smaltimento dell’impianto. Infatti non è stato chiesto alcun aumento di capacità rispetto a quella già autorizzata e in essere. Pertanto affermare che bisogna passare da una economia lineare a una economia circolare riferendosi alla regione d’Italia che da questo punto di vista è la più avanzata e tra le più avanzate in Europa è una cosa del tutto fuori luogo”. “Il nuovo piano rifiuti, riferito ai prossimi anni – prosegue – è già in fase di definizione e per il completamento si attendono ovviamente i dati consolidati del 2020, visto e considerato che saranno i dati di partenza del nuovo piano. Che fino ad oggi non si sia agito in emergenza lo dimostra anche che l’obiettivo fissato per il 2020 al 76% di raccolta differenziata e quasi raggiunto già nel 2019”. “Riguardo al tema del car fluff, poi, e del fatto che si vuole evitare che il Nord diventi la discarica d’Italia, risultano imbarazzanti le dichiarazioni che ho letto – aggiunge Bottacin -. Vorrei ricordare infatti ai consiglieri che il car fluff risulta essere un rifiuto speciale e pertanto di libera circolazione per norma statale. La Giunta regionale ha già provato ad arginare l’ingresso da fuori regione dei rifiuti speciali ma il governo nazionale ha impugnato la nostra norma. Quindi la preoccupazione la dovrebbero girare ai loro compagni di area politica che stanno al governo. Quanto a un disegno a rifiuto zero, ricordo che pur essendo al primo posto in Italia come raccolta differenziata, in Veneto risultano 580.000 tonnellate all’anno di rifiuto indifferenziato da smaltire a cui si aggiungono i quantitativi residui a seguito del trattamento meccanico biologico. Pertanto in fase di discussione in consiglio regionale tutti i consiglieri avranno il modo di proporre la modalità di smaltimento di tale rifiuto visto e considerato le azioni sulla modifica delle fasi di vita dei prodotti possono essere efficaci solo se gestite a un livello nazionale se non europeo vista la libera circolazione delle merci”.