Ricciardi: “Abbiamo sicuramente bisogno del mes sanitario”

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La situazione è grave nella stragrande maggioranza delle regioni italiane e pone i sistemi sanitari sottopressione. In quasi tutta Italia è stata superata la soglia del 30% per le terapie intensive e purtroppo i casi sono in aumento. Lo ha detto Walter Ricciardi ospite di ‘Buongiorno’ su Sky TG24. Il consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza ha inoltre spiegato che “ieri il Governo è andato nella giusta direzione. Innanzitutto ha fatto un provvedimento che dura fino a marzo e ha fatto capire che questa è un battaglia lunga e che il prossimo mese e mezzo sarà estremamente importante e poi ha confermato una serie di misure molto rigorose anche con degli automatismi. Come, ad esempio, quello che porta la Regione in zona arancione quando l’indice di contagio va sopra l’1, cioè quando l’epidemia si rimette a circolare e ancora di più quando l’indice va sopra l’1,25, e cioè quando l’epidemia diventa esponenziale la Regione va in zona rossa”.

“Siamo ancora nella seconda ondata che è ancora molto alta e non riusciamo ad appiattirla. E il problema è che se risale ci farà entrare in quella che chiamiamo terza ondata”.

“Quello che sta accadendo nel Governo spero e credo non minacci la gestione della pandemia”. “Vedo il ministro focalizzato e consapevole di tutte le decisioni importanti che deve prendere in questo periodo. “Quello che sta accadendo in tutta Europa – ha spiegato Ricciardi – è che la variante inglese si sta diffondendo e sta mettendo in ginocchio la Gran Bretagna e l’Irlanda. Noi dobbiamo essere pronti a prevenirla e a evitarne la diffusione sul territorio nazionale. E’ già presente, ma mentre in Inghilterra è il 70% dei casi da noi è lo 0,1%. La decisione che dobbiamo prendere è sequenziare più genomi come fanno gli inglesi che sequenziano il 10% dei tamponi, noi lo 0.1%. E’ una decisione che dipende dalle Regioni che si trovano in difficoltà perché non hanno abbastanza sequenziatori, macchine molto costose e complesse e di non facile reperimento. Scontiamo un po’ i tagli e i mancati investimenti fatti negli ultimi dieci anni

“Non è neanche lontanamente pensabile che una persona che è lì per assistere e migliorare la salute di una persona non solo la mette a rischio la pone in condizioni di rischiare la propria vita perché nelle Rsa c’è stato il 30-40% dei morti che abbiamo registrato. Dovrebbe essere spontaneo da parte un operatore sanitario abbracciare un vaccino sicuro e protettivo. Chi ha questi comportamenti non può fare questo lavoro, è poco ma sicuro”.

“Abbiamo certamente bisogno di risorse importanti. Devo dire che il ministro ha trovato molto più risorse rispetto ai sei anni precedenti, quasi 10 miliardi di euro che non bastano. Se volessimo calcolare solo la messa a norma degli ospedali italiani ci vorrebbero 60 miliardi. Abbiamo assolutamente bisogno di questi soldi, per migliorare la logistica ma anche per migliorare la condizione di lavoro degli operatori sanitari che in certi casi vengono pagati la metà rispetto ad esempio a quelli tedeschi. E’ chiaro che se vanno in Germania e noi rimaniamo senza la possibilità di assistere i nostri pazienti”.