Riforma degli appalti: il Governo crea una cabina di regia

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Draghi: “Intendiamo riformare la disciplina nazionale, sulla base delle tre direttive dell’Unione Europea (2014/23, 24 e 25)”

“La creazione di una cabina di regia a palazzo Chigi per la riforma degli appalti risponde a una precisa esigenza sentita da anni dalle imprese del mondo dei servizi”. Lo dichiara in una nota il presidente di Confindustria Servizi HCFS Lorenzo Mattioli. “Lo choc della pandemia ha reso evidente la necessità di rimettere in moto l’economia non solo con le opere pubbliche, ma stimolando il mondo dei servizi.

Creando le condizioni di una buona spesa pubblica che dia occupazione alle fasce più penalizzate (donne e giovani), si rientra nel grande piano di politiche attive e riqualificazione che si sta realizzando grazie alle risorse europee. Per una vera riforma del codice degli appalti, chiediamo voce nella cabina di regia, ricordando che insieme alle infrastrutture e alla pubblica amministrazione, per definirsi moderno un paese deve dotarsi di servizi in grado di prendersi cura delle persone e degli spazi.

Un codice appalti moderno – conclude Mattioli – serve a utilizzare le risorse del recovery, che altrimenti rimarranno al palo.”La semplificazione delle norme in materia di appalti pubblici e concessioni, è obiettivo essenziale per la riuscita del Piano e, più in genere, per il rilancio del settore delle costruzioni”, ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella sua replica alla Camera nell’ambito delle comunicazioni sul PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) trasmesso al Parlamento. “In merito agli appalti, intendiamo riformare la disciplina nazionale, sulla base delle tre direttive dell’Unione Europea (2014/23, 24 e 25). Occorre renderla più snella rispetto a quella vigente, anche sulla base di una comparazione con la normativa adottata in altri Stati membri dell’Unione europea. A tal fine, si interverrà con una legge delega, da presentare entro il 2021. Inoltre, intendiamo prorogare le semplificazioni adottate con il DL 76/2020 fino al 2023”, ha concluso il premier.