Riforma dell’Arpat: l’Agenzia deve rimanere autonoma

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Protezione e controllo ambientale necessitano di terzietà.

Per questo ho presentato una serie di emendamenti alla proposta di legge di riforma dell’Arpat avanzata dalla Giunta regionale.

Ritengo infatti che l’Arpat, l’Agenzia regionale toscana che si occupa di ambiente e territorio, debba rimanere un ente dotato di una propria autonomia. Solo così potrà continuare svolgere con terzietà e autorevolezza un servizio corretto ed efficiente a favore dell’ambiente e della collettività. I miei emendamenti alla proposta di legge uscita dalla Giunta regionale sono per questo volti a evitare che l’Arpat diventi un ente strumentale della Regione Toscana. Tutela dell’ambiente e difesa del territorio sono tematiche strettamente connesse con la ricerca scientifica e con la capacità di operare in maniera articolata e capillare. In questi campi le attività di studio, di controllo e di monitoraggio devono essere portate avanti da organismi e personale che operano con terzietà e autonomia. Così è stato fino ad oggi per l’Arpat, l’Agenzia regionale toscana che si occupa di ambiente e territorio.

La proposta di legge di riforma di Arpat, che sta per essere discussa nelle commissioni consiliari competenti, prende le mosse dal necessario recepimento della Legge nazionale del 2016. Ma se venisse così approvata renderebbe l’Arpat un Ente strumentale della Regione, con conseguente perdita di autonomia e indipendenza rispetto alle strutture e alla politiche regionali, caratteristiche necessarie quando si opera su aspetti legati al controllo e alla prevenzione dei rischi ambientali.

Gli emendamenti che ho presentato permettono di mantenere un ente con personalità giuridica di diritto pubblico, dotato di autonomia tecnico-scientifica, amministrativa e contabile. L’adeguamento alla Legge nazionale non passa necessariamente dallo stravolgimento dello status dell’Arpat, altre Regioni hanno infatti già legiferato in materia senza optare per la trasformazione in ente strumentale.

Nella riforma vanno inoltre tenuti in considerazione i diritti dei lavoratori dipendenti dell’Agenzia, in stato di agitazione e preoccupati da uno scenario che vedrebbe l’ente depotenziato e da una possibile riduzione delle risorse assegnate. In tal senso si muove anche la recente mozione presentata da Sì Toscana a Sinistra, che ho sottoscritto. Su questo punto chiediamo sia posta la massima attenzione, di concerto con le rappresentanze sindacali, per giungere a una soluzione positiva della vertenza.
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