ROMA: DA CALENDA A PD GIA’ UNA FREGATURA, DUE SONO TROPPE

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cirinna
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Sono sempre restia a rispondere ai tweet di Calenda

Poichè sono gli atti di chi cerca disperatamente la visibilità che non ha. La realtà è che vuole di attaccare briga con il Pd e in particolare con Bettini per segnalare la sua presenza come candidato sindaco, così stentata e ininfluente.
Calenda finge di non sapere che Bettini è una personalità della politica nazionale e quando si è occupato di Roma è stato protagonista di una stagione fortunata e di grandi riforme.
Ha costruito l’auditorium e fondato la Festa del Cinema.
In seguito si è totalmente distaccato dalla gestione e dalla formazione dei gruppi dirigenti.
A guardare invece i risultati di Calenda ministro, per altro poi eletto in Europa con i voti del Pd salvo poi andare a farsi il suo partitino, non c’è per niente da sorridere: ha fatto avviluppare Alitalia in una crisi di cui ancora oggi i lavoratori e gli italiani pagano le conseguenze, per non parlare delle vertenze Ilva e Embraco-Whirpool, per citarne alcune, che vedono migliaia di posti di lavoro ancora a rischio.
La verità è che Calenda è un pasticcione che arrivando all’ultimo momento non è in grado di orientarsi neanche su Roma.
Gli abbiamo chiesto di partecipare alle primarie e stizzito ha risposto che vuole fare un accordo di vertice con il gruppo nazionale del Pd per poterne avere ancora una volta i voti del Pd.
Il suo modo di fare compromette anche qualsiasi interlocuzione a livello nazionale.
Da Calenda il Pd ha già preso una fregatura, due sono troppe