Salvatore Maccarone Presidente del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

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Tratto da “ Banchieri “ di Beppe Ghisolfi – ARAGNO Editore
l mio primo contatto con le “cose bancarie”, che hanno poi accompagnato tutta la mia vita professionale, risale agli anni universitari, nella Facoltà di Giurisprudenza della “Sapienza” di Roma, quando chiesi al Prof. Giuseppe Ferri, divenuto poi il mio Maestro, una tesi in Diritto Commerciale. Ero affascinato dalla teoria dei titoli di credito e gli chiesi di assegnarmi una tesi su questo argomento, ma il Prof. Ferri mi disse di no, che era in discussione in dottrina un tema molto più interessate e attuale, quello della natura giuridica dell’attività bancaria. Mi sembrò un tema arido e privo di qualunque interesse, ma non ebbi scelta; mi misi a lavorare e la tesi venne bene, il tema si rivelò in corso d’opera interessante, mi laureai con lode e la tesi venne premiata con una borsa di studio della Cassa di Risparmio di Roma. Questo fatto mi spinse a vedere se vi fossero altre borse in giro e, avendo consultato durante la preparazione della tesi alcune pubblicazioni dell’ABI, andai a chiedere appunto in ABI; borse di studio non ce n’erano, ma l’ABI cercava un giovane per l’Ufficio Legale e… mi assunsero, la mia tesi fu pubblicata in “Bancaria” e, contemporaneamente, iniziai la mia carriera universitaria come assistente volontario presso la cattedra di Diritto Commerciale del Prof. Ferri. Erano gli anni in cui Direttore Generale dell’ABI era il mitico dott. Gian Franco Calabresi, il quale mi concesse la possibilità di frequentare l’università per le lezioni, le esercitazioni e gli esami, con l’intesa che io recuperassi il tempo impiegato, restando in ufficio oltre l’orario. Di questo, a distanza ormai di tanto tempo, sono ancora oggi sinceramente grato alla sua memoria: erano altri tempi. In ABI restai nove anni, poi, quando la mia carriera universitaria cominciò a concretizzarsi, con un incarico di Diritto Fallimentare presso la Facoltà di Economia e Banca dell’Università di Siena, mi dimisi, pur continuando ad avere rapporti professionali con l’Associazione, che oggi, sia pure in forma diversa, ancora permangono. Contemporaneamente, iniziai l’attività di avvocato, che tuttora esercito, nell’ambito dello Studio Legale Maccarone & Associati. Gli anni trascorsi come docente a Siena sono stati anni straordinari, in una facoltà che raccoglieva studenti da tutta Italia, attratti dalla specializzazione e dalla presenza di colleghi straordinari, giuristi, economisti, aziendalisti, molti dei quali ho poi incontrato nuovamente alla Sapienza, quando fui chiamato, verso la fine degli anni ’80, alla cattedra di Legislazione Bancaria, poi divenuta Diritto del Mercato Finanziario, materia che ho insegnato fino a quando, anzitempo, come molti altri colleghi, ho lasciato l’insegnamento di ruolo, deluso dal declino dell’università in genere e della Sapienza, in particolare. Ho comunque proseguito l’attività di docente presso due Master della Facoltà di Economia della Sapienza.
A Siena, da Diritto Fallimentare, passai all’insegnamento di Diritto Bancario e poi di Diritto Commerciale e ancora oggi mi capita di incontrare persone che ricoprono ruoli importanti sia nel mondo bancario che in altri settori professionali, che sono stati miei studenti e che ricordano con lo stesso mio piacere – e anche molta nostalgia – gli anni senesi. Sul piano professionale, ho avuto la fortuna di vivere esperienze, in Italia e all’estero, di grande interesse, nell’ambito dei rapporti con l’ABI e con la Banca d’Italia; ricordo, in particolare, l’impegno nella legge Amato del ’90, che “privatizzò” le banche pubbliche, nella predisposizione del Testo Unico Bancario, negli anni ’92-’93 e nelle esperienze professionali specifiche che ne seguirono. In quegli stessi anni, e poi anche successivamente, ho svolto incarichi di Commissario Straordinario nella procedura di amministrazione straordinaria della Banca Popolare di Sassari (felicemente conclusa, ma di straordinaria complessità, proprio sul piano delle soluzioni giuridiche), e di Presidente di numerosi Comitati di Sorveglianza in altre procedure amministrate e di Presidente del Collegio Sindacale dell’Isveimer, la cui liquidazione volontaria, nell’ambito delle misure di “salvataggio” del Banco di Napoli, è ancora in corso.
La collaborazione con le procedure è stata ed è tuttora intensa, anche sul piano giudiziale, con l’esercizio delle azioni di responsabilità verso ex esponenti aziendali, esperite dai Commissari Straordinari e Liquidatori. Oltre all’ABI, ho avuto occasione di collaborare intensamente con il Consorzio PattiChiari, il Consorzio Bancomat, con l’Associazione delle Banche Popolari e con Federcasse, del cui Consiglio Nazionale sono stato componente per molti anni, con CartaSi fin dalla sua costituzione e con numerose altre istituzioni bancarie e finanziarie. Esperienza straordinaria è stata anche quella della redazione, con altri tre colleghi – due esponenti della Banca d’Italia e il compianto amico, e giurista finissimo, Prof. Paolo Ferro Luzzi – dello statuto del Fondo Inter- bancario di Tutela dei Depositi, di cui mai (neppure nei miei sogni più selvaggi) avrei potuto pensare allora che ne sarei un giorno divenuto Presidente! Attività analoga svolsi anni dopo con Federcasse, nella stesura dello statuto del Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo, con il quale ho avuto una intensa collaborazione nell’ambito delle molte decine di interventi realizzati nel corso del tempo. Parallelamente, si sviluppava una ricca attività a livello internazionale nella collaborazione, durata molti anni, con l’UNCITRAL (United Nations Commission on International Trade Law), nella redazione di model laws su International Negotiable Instruments, Electronic Fund Transfers, First Demand Guarantee. Intensa è stata anche la collaborazione con la International Chamber of Commerce di Parigi, nell’ambito della quale ho ricoperto per molti anni la carica di Vice Presidente della Banking Commission e con la European Banking Federation, quale componente del Legal Committee, di cui poi diventai Presidente per un triennio, succedendo al mitico Prof. Michel Vasseur. Nell’ambito dei rapporti con la EBF si colloca anche l’incarico di redazione della legal opinion per l’Italia, relativa all’European Master Agreement on Financial Transactions.
Attualmente ricopro la carica di Presidente della Commissione Bancaria della Sezione Italiana della Camera di Commercio Internazionale. Nel frattempo, cominciarono anche a svilupparsi rapporti con alcune istituzioni che sarebbero poi confluite nel Gruppo Intesa Sanpaolo, in particolare, la Cassa di Risparmio di Padova, assistita nella sua “Amato” e poi nel processo di concentrazione con altre Casse, dando luogo a “Casse Venete”, e poi con la Cassa di Risparmio in Bologna, con la creazione di Cardine e poi la fusione con l’Istituto San Paolo di Torino e, infine, la fusione del San Paolo con Intesa e la costituzione di quella che è oggi Intesa Sanpaolo. Nel 2004, in un momento delicato sul piano del governo della Banca, fui nominato Consigliere di Amministrazione di Banca Fideuram, ricoprendo anche le cariche di componente del Comitato Esecutivo e di Presidente del Comitato per i Controlli Interni; fui poi nominato Vice Presidente e, infine, Presidente del Con siglio di Amministrazione, carica che ho ricoperto fino all’aprile del 2012. Contemporaneamente, nell’ambito del Gruppo Intesa Sanpaolo, ho ricoperto la carica di Consigliere di Amministrazione di Medio Factoring SpA, di Consigliere di Amministrazione di Fondaco Sgr (con la Presidenza di quella grande persona che era Vittorio Giubergia) e di Presidente del Consiglio di Amministrazione di Fideuram Bank Luxembourg SA e di Fideuram Bank Suisse SA. Durante quegli anni, ebbi il privilegio di un’altra importante esperienza professionale, quella di Consigliere di Amministrazione di Banca Italease, nell’ambito di un Consiglio di “salute pubblica”, nominato in occasione del manifestarsi della complicata situazione nella quale la Banca era venuta a trovarsi; di quel Consiglio facevano parte persone come Lino Benassi, Mario Sarcinelli, Guido Cammarano e altri colleghi di grande qualità umana e professionale. Restammo in carica fino a quando si perfezionò la cessione del capitale della Banca al Banco Popolare; conservo di quella esperienza un ricordo ancora vivo, per la sua complessità e l’oggettiva delicatezza dei problemi che dovemmo affrontare. Alla scadenza del mio mandato di Presidente di Fideuram, nel 2012, fui chiamato alla Presidenza di Intesa Sanpaolo Vita e di Intesa Sanpaolo Previdenza, incarico che ho mantenuto fino all’aprile del 2014, quando fui nominato presidente del Fondo di Tutela. Anche questa esperienza, in un mondo che non mi era familiare come quello della banca, è stata di grandissimo interesse, anche per la grande qualità delle persone che ho incontrato e per la cortesia ed il rispetto con i quali sono stato accolto. Nel febbraio 2014 (vi è stata una coesistenza di due mesi con Intesa Sanpaolo Vita, dovuta al mio desiderio di portare in approvazione il bilancio dell’esercizio 2013), è iniziata la mia esperienza di Presidente del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, assieme a Colleghi che sono la massima espressione nel mondo bancario italiano. Nel febbraio scorso, sono stato rinnovato nella carica per un altro triennio. Oggettivamente, gli anni scorsi, dopo tanti anni di quiete operativa e istituzionale, per il FITD sono stati anni nei quali è praticamente accaduto di tutto; la mia formazione professionale e la curiosità intellettuale che mi hanno accompagnato per tutta la vita stanno rendendo questi anni straordinari, nell’esperienza e nell’impegno e anche per la dose ricorrente di preoccupazione, soprattutto quando ci si accorge che alcune cose che sarebbero utili e forse decisive non possono tuttavia, per ragioni diverse, essere fatte. Nell’arco della vita professionale e accademica, sono stato autore di numerosissimi saggi, articoli ed opere monografiche in materia di diritto commerciale e diritto bancario e di relazioni a convegni nazionali e internazionali. Ho maturato una conoscenza fluente della lingua inglese, scritta e parlata, e una buona conoscenza della lingua francese e, in minor misura, della lingua tedesca, studiata nei primi anni della mia formazione universitaria, quando la dottrina tedesca insegnava il diritto a tutti gli ordinamenti europei di civil law, ma poi caduta in disuso quando il diritto ha cominciato ad esserci fornito dalle istituzioni europee e l’inglese è diventata la lingua franca di tutti i settori della vita. La mia vita professionale, se mi è consentito dirlo, è stata fortunata, varia e sempre stimolante e interessante e forse non sarebbe stata quella che è stata, se il Prof. Ferri mi avesse allora assegnata, così come io chiedevo, una tesi sulla teoria generale dei titoli di credito…