Serie A, Inter-Atalanta 1-0: Skriniar decide la battaglia di San Siro

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Forse è presto per rinonimarla “partita scudetto” ma nella battaglia di San Siro, tutta tattica e fisicità, l’Inter ha trovato tre punti fondamentali nella corsa in testa alla classifica. L’1-0 contro l’Atalanta di Gasperini, limitata e chiusa con una prestazione attenta e ordinata, è arrivato con l’unico tiro in porta della serata, in mischia sugli sviluppi di un calcio d’angolo con Skriniar, l’uomo giusto al momento giusto, certificando la bontà e la compattezza di un gruppo, quello di Conte, che al triplice fischio finale sembra assaporare il gusto di qualcosa di importante. Se al traguardo mancano 12 giornate, tante, nel girone di ritorno l’Inter per ora ha raccolto solo vittorie rispondendo in una partita difficile ai successi di Milan e Juventus, le più dirette inseguitrici.

Chi si aspettava una partita scoppiettante per numero di occasioni da gol e giocate offensive, visti anche i 122 gol a referto sommando i due attacchi prima della partita, è rimasto deluso. Sicuramente non gli amanti del calcio come sport di tattica, di uno contro uno a tutto campo e marcature preventive, disinnescando i punti di forza avversari per provare a fare male nelle poche occasioni a disposizioni. In questo Conte e Gasperini si sono equivalsi, mettendosi in difficoltà e provando a trovare la mossa giusta al momento giusto per rompere il muro di agonismo dell’avversario, con scelte tattiche diverse all’inizio – come l’Atalanta che ha rinunciato a Muriel e Ilicic dal primo minuto – o a gara in corso, come Conte, numero uno nel chiedere sempre qualcosa in più dal punto di vista del sacrificio anche ai suoi uomini di maggiore qualità, come Lautaro, affidandosi a Lukaku per le sportellate di ogni tipo.

Di occasioni da gol alla fine se ne sono contate poche, la maggior parte dovute anche a un campo scivoloso come al 14′ quando Romero ha costretto Sportiello all’intervento di testa o al 25′ quando Djimsiti dopo aver perso l’appoggio a centrocampo ha saputo frenare lo strapotere di Lukaku impedendogli la conclusione e l’assist ad Hakimi. Per l’Atalanta, invece, un paio di occasioni potenziali sulla sinistra con Zapata e Gosens e l’unico vero intervento di Handanovic sugli sviluppi di un corner al 39′ su Zapata, con Brozovic bravo a concedere il bis sul palo sull’incornata seguente di Djmsiti.

I corner, appunto. Il fattore che è risultato decisivo a conti fatti e dal quale l’Inter al 54′ ha trovato la situazione giusta; battuto da Eriksen appena subentrato allo spentissimo Vidal, nella mischia generata da un intervento scomposto su Bastoni è arrivata la zampata di Skriniar, quella da tre punti, quella che ha cambiato decisamente il volto della partita e, chissà, del campionato. Da lì in poi Conte ha impostato la propria formazione ancora di più a difesa del risultato con un 5-4-1 attento e aggressivo con Martinez ala sinistra e Perisic terzino, come Hakimi. Lo ha fatto disinnescando le giocate di Ilicic e le incursioni di Muriel, entrambi entrati nella ripresa, riempiendo l’area davanti ad Handanovic e limitando le conclusioni della Dea facendole restare potenziali fino alla fine, senza però riuscire mai a ripartire.