Sicurezza, Pettinari:”Il grande bluff della Lega”

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“Ancora un episodio di accoltellamento a Pescara, seguito a poche ore di distanza dall’aggressione del titolare di un bar in zona stazione. Mai tanti episodi di violenza si sono registrati come negli ultimi mesi a Pescara, e non solo, come ci racconta la cronaca. E’ il momento che il centro destra, e la Lega in particolare, prendano atto che sulla sicurezza hanno registrato il più grande fallimento di sempre” ad affermarlo è il vice presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari che incalza: “Hanno fatto una propaganda sulla sicurezza senza precedenti, hanno chiesto voti ai cittadini facendo appello alla paura e vendendosi come risolutori con una linea dura che avrebbe reso le nostre strade sicure ed invece, nonostante stiano al governo della Regione, del Comune, della Provincia e a capo del Ministero dell’Interno, sulle nostre strade si registrano continuamente episodi di violenza. Un grande bluff a discapito dei cittadini che li hanno votati e che oggi, paradossalmente, si trovano a vivere in città meno sicure di quando la lega non c’era!”. “Con la connivenza di chi non vuole riconoscere lo stato di emergenza, permettendo l’avvio dell’operazione Strade Sicure, la Lega assiste inerme e impacciata a una questione che gli sta palesemente sfuggendo di mano. Ammettano il fallimento e chiedano aiuto. Sostengano la nostra richiesta di dichiarare lo stato di emergenza e facciano, davvero, il bene dei cittadini. Lo devono a tutti gli abruzzesi che hanno abbagliato con promesse sulla gestione della delinquenza e che ad oggi sono completamente disattese. Se non riescono a far attivare l’esercito prendano almeno la responsabilità di istituire unità fisse di controllo nei quartieri sensibili: Fontanelle, Rancitelli, Via Rigopiano, Quadrilatero stazione centrale. Chiedano l’intervento del CIO (Compagnia Intervento Operativo) dell’Arma dei Carabinieri. Adesso basta con le parole, basta con la propaganda, facciano quanto hanno promesso perché il tempo delle parole è finito”. Conclude