SISMA: BASTA COLPEVOLIZZARE IL GOVERNO, FACCIAMO CHIAREZZA!

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Sono stanca dei “falsi miti” messi in circolazione, ognuno tende a “portare l’acqua al suo mulino” ma questo gioco delle colpe confonde i cittadini e non da modo di fare chiarezza su un tema delicato e significativo per la nostra regione. Ho deciso di informarmi per capire meglio la situazione, confrontandomi con professionisti che lavorano anche sulle altre regioni colpite dal terremoto del 2016 e qui troverete tutti gli aspetti tecnici delle principali differenze tra Umbria e Marche sugli USR
🔴L’USR IN UMBRIA FUNZIONA MALE: questo non significa, come ha gentilmente dichiarato il Presidente Paparelli, che “me la prendo con i lavoratori”. Nell’ufficio speciale della ricostruzione ci sono 70 persone tra tecnici e amministrativi che quotidianamente svolgono il loro lavoro ma probabilmente la struttura, così come è stata concepita, non funziona. Basta fare un rapido calcolo per capire che il problema non è la carenza di personale, 70 persone, 1200 pratiche presentate e 550 (come ha precisato il vice commissario Arch. Moretti) rilasciate, in DUE anni!!! Dopo le ultime ordinanze con cui sono stati chiariti alcuni aspetti, nelle Marche le pratiche vengono evase nel giro di qualche mese e nel Lazio addirittura nei 60 giorni previsti.
Vi invito ad andare sul sito dell’USR, come ho fatto io, provando a vedere la sezione dell’amministrazione trasparente: non è pubblicato un organigramma completo dei tecnici e degli amministrativi, non sono pubblicati dati o riferimenti dei responsabili, non si sa nulla nemmeno dei famosi premi produzione.
Sia ben chiaro, la mia non è una polemica fine a se stessa, questo è un argomento delicato e non accetto che vengano addossate responsabilità a terzi basandosi sulla poca conoscenza dei fatti, il commissario nominato dal governo poco può incidere sugli USR che sono gestiti dai vice commissari, nominati dalle regioni. Il vice commissario dovrebbe pensare a risolvere tali criticità e non sollevarne altre o mettersi costantemente sulla difensiva, in ballo c’è la vita di molte persone e non sono un numero dietro ad uno schermo.