No alla chiusura della scuola Makarenko, sì ad una scuola dell’infanzia che sia pubblica, partecipata e di qualità.
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SCANDICCI (FI) – Il sindaco di Scandicci Sandro Fallani ha deciso di chiudere la scuola 1-6 Makarenko. Nata all’inizio degli anni Settanta, la Makarenko di Scandicci è stata ed è un prodotto importante della politica scolastica di quegli anni, ispirata alle più moderne teorie pedagogiche ed alla convinzione che solo nel rapporto con la città la scuola può assolvere il suo compito di integrazione, sviluppo del bambino e decondizionamento dalle differenti condizioni di partenza delle famiglie. Si tratta di un modello scolastico frutto del fortunato incontro tra grandi pedagogisti come Bruno Ciari o Loris Malaguzzi, il Movimento di cooperazione educativa e la struttura politica e amministrativa del Partito Comunista Italiano. Un modello oggi studiato in tutto il mondo, basti pensare alla fortuna avuta dal Reggio Approach.
Ebbene, attualmente la Makarenko possiede 30 posti nido – che rischiano la privatizzazione – e 45 posti infanzia che potrebbero venire redistribuiti presso le scuole statali.
Inizialmente Fallani e la sua giunta avevano giustificato la chiusura con il calo demografico, ma i dati dimostrano esattamente il contrario: Scandicci ha una bilancia demografica in positivo, ogni anno ci sono più bambini dell’anno precedente, grazie anche al contributo dei nuovi residenti.
Successivamente Fallani ha parlato di un nuovo progetto di poli 0-14, di cui però non si sa nulla, che dovrebbero essere quantomeno discussi dal Consiglio comunale e progettati in collaborazione con Regione e Miur. Resta inoltre oscura la decisione di chiudere una struttura d’eccellenza invece di coinvolgerla all’interno del progetto dei poli.
Come sempre più spesso accade, un Partito che si fregia di essere “democratico” e in queste terre vanta nobili origini, agisce senza informare la cittadinanza, in maniera autoritaria, andando a distruggere l’opera che gli antichi amministratori di queste terre avevano costruito in rapporto con i bisogni della popolazione e l’apporto di educatori ed educatrici. Un partito che afferma di voler riaprire le scuole, ma nel frattempo si prodiga per chiuderle.
La Makarenko non si chiude!!! Difendiamola!!