Totti: “Mi dimetto perché mi hanno tenuto fuori da tutto”

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ROMA. È un Francesco Totti visibilmente commosso ed emozionato, quello che fa capolino in un caldo lunedì il 17 giugno del 2019. L’ex capitano giallorosso, e da oggi anche ex dirigente, è accompagnato dal giornalista Paolo Condò, amico e autore della autobiografia “Un Capitano“, uscita in libreria lo scorso 27 settembre. La Sala d’onore del Coni, gentilmente concessa dal presidente Franco Malagò, è gremita di reporter, fotografi, telecamere e dirigenti federali. In prima fila c’è anche spazio per alcuni illustri rappresentanti della Roma e della romanità come Candela, Aquilani, Nela, Chierico, Cassetti, il fratello Riccardo Totti e Giuseppe Falcao, ma anche il giornalista grande tifoso dei giallorossi Giovanni Floris.

Dopo le foto di rito da parte dei fotografi, prende la parola Condò che dichiara di essere venuto al fianco di Totti a titolo personale, per aiutarlo nel dirigere il flusso di domande che si sta apprestando ad arrivare come un’onda anomala nei confronti del centurione romano. Ma la sensazione è che Francesco abbia bisogno di un sostegno morale, in un momento difficile della sua carriera e della sua vita, perché la Roma è sempre stata e per sempre lo sarà una parte fondamentale della sua storia.

Le prime parole dell’idolo giallorosso sono state: “Vorrei ringraziare il presidente Malagò per avermi concesso la possibilità di utilizzare questo bellissimo Posto. Un luogo importante per gli sportivi. Il 17 giugno 2019 alle ore 12:41 ho inviato una mail al Ceo della Roma dove ho scritto parole per me inimmaginabili. Ho dato le dimissioni dalla AS Roma. Pensavo questo giorno non arrivasse mai, di prendere questa brusca decisione. Non ho avuto mai la possibilità operativa di poter lavorare sull’area tecnica. Ho preso questa decisione difficile pensata da tanti mesi, ma penso sia la più coerente. Davanti a tutto ci deve essere la Roma, dev’essere l’unico obiettivo. È la squadra da amare. Oggi non devono esserci fazioni pro-Totti o pro-Baldini. I presidenti passano, gli allenatori passano, i giocatori passano, le bandiere no. Questa decisione non è colpa mia”.
Francesco Totti

Subito dopo queste parole cariche di commozione e di rabbia per qualcosa che poteva essere e non si è realizzato, c’è stata l’incursione del giornalista Enrico Lucci, che ironicamente ha domandato: “Quanto ti ho visto per la prima volta in giacca e cravatta mi sono fatto una domanda: Ma chi te l’ha fatto fà? Tu che a Roma sei considerato più di Giulio Cesare, più del Papa, a te che sei un vero e proprio artista del pallone. Sopratutto considerando che tu e il presidente siete su due livelli opposti: tu sei su Marte e Pallotta a Pomezia. Hai mai pensato ma chi me l’ha fatto fare? “

” No, mai. Ho messo sempre la Roma davanti a tutto, è la mia seconda casa, se non la prima. Ho passato più tempo a Trigoria che a casa mia. È stata difficilissima, io ho sempre voluto portare ad alti livelli questa società e questi colori.“
Se non è stata tua, di chi è stata la colpa?

“Non sono mai stato coinvolto nel progetto tecnico, avevo tanta voglia di poter dare il mio apporto. Sapevano la mia voglia di poter dare tanto a questa squadra, ma loro non hanno mai voluto. Mi tenevano al di fuori di tutto.“
Cosa ti senti di dire alla gente che è rimasta turbata da questa vicenda? Sarà un addio oppure solo un arrivederci?

“Io alla gente di Roma devo solo dire grazie per come mi hanno trattato. C’è stato sempre grande rispetto, sia dentro che fuori dal campo. Posso solo dire solamente di continuare a tifare, sostenere e onorare questa squadra. L’amore per questi colori è talmente grande che non potrà mai finire. Vederla così in difficoltà mi rattrista.Continuerò a tifare Roma anche da fuori. È un arrivederci, non è un addio. Da romanista posso dire che non immaginavo di vedere Totti fuori dalla Roma. Se qualche altra proprietà deciderà di puntare su di me, io sarò pronto.“
Quali strade hai voglia di intraprendere ora? Chi è più colpevole di altri?

“Ho ricevuto diverse offerte che sto valutando. Quella che mi farà stare meglio la accetterò con tutto il cuore. Se prenderò una decisione sarà quella definitiva. Non c’è un colpevole. È stato fatto un percorso, non è stato rispetto e alla fine ho preso questa scelta.”                                                                                fonte valore italiano