TRA BOCCI E NARDELLA SCEGLIAMO I PARTIGIANI

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Come ogni anno i soliti poltronai della politica non perdono occasione per sparare a zero sul 25 Aprile e la festa della Liberazione: questa volta è il turno di Ubaldo Bocci, candidato sindaco del centrodestra a Firenze che ha annunciato che “non festeggerà la liberazione” . Sul contenuto pratico di questa ricorrenza, su come quell’esperienza fu tradita dalle classi dirigenti e dai governi repubblicani ci sarebbe molto da dire (e molto abbiamo detto nel corso degli anni). È un dato di fatto che chi, spesso anche giovanissimo, diede la vita per la lotta di liberazione nazionale, non lo fece per questa Italia. L’Italia che i partigiani avevano in mente quando guardavano nella canna del fucile del plotone di esecuzione non era questa Italia, che sdogana i fascisti e svende ai padroni. Questo non deve tuttavia far arretrare di un millimetro la posizione dei comunisti: non dobbiamo permettere a nessuno di colpire ed infangare la NOSTRA storia, né a destra né a sinistra. Il circo mediatico del centro destra, che distribuisce medaglie ai repubblichini e si permette di alzare i toni contro i gappisti, non è peggio del circo mediatico del Partito Democratico e della “sinistra” che rivendica il 25 Aprile e la Liberazione, salvo poi tradire l’operato dei partigiani giorno dopo giorno con le proprie misure antipopolari. Il tradimento operato dalla sinistra nei confronti dei lavoratori e delle classi popolari è il primo biglietto da visita dei fascisti nelle periferie. Che il centro destra rinneghi il 25 Aprile per raccattare i voti di qualche vecchio nostalgico ci fa solo che piacere. La vera vittoria sarà svelare la cortina di ipocrisia che vuole legare PD e Resistenza. Il 25 Aprile non è una “festa ideologica”. È la ricorrenza di chi, contro tutte le avversità, diede la vita per un avvenire migliore, per un’Italia libera, indipendente e socialista.

CHI GOVERNA PER CONTO DEL PADRONE NON STA COI PARTIGIANI, È SOLO UN TRADITORE!