Traffico: è Roma la città più congestionata d’Italia

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E’ stata pubblicata la nuova ricerca INRIX Global Traffic Scorecard, che analizza i trend di congestione e mobilità in oltre 100 città del mondo e Roma risulta la peggiore d’Italia per la congestione del traffico e per ore perse da ogni automobilista nel 2020: 66 ore.

Nonostante il lockdown del 2020 e l’impatto dello smart working, la capitale italiana si piazza 18esima assoluta al mondo, peggio anche di megalopoli come Città del Messico, São Paulo, Los Angeles o Istanbul.

Peggio di Roma fanno solo, nell’ordine, Bogotà, Bucarest, New York City, Mosca, Philadelphia, Parigi, Chicago, Quito, Zagabria, Calì, San Pietroburgo, Tallin, Vilnius, Bordeaux, Bangkok, Londra e Riga.

Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio, ha commentato: «A Roma il traffico automobilistico è stato altissimo nonostante le restrizioni arrivate per affrontare la pandemia, le centraline di monitoraggio del PM10 e questi dati lo continuano a certificare, è ancora ultimo posto d’Italia per le ore perse nel traffico e in fondo alle classifiche mondiali. Doveva arrivare un grande aumento di servizio di trasporto pubblico per garantire distanziamento e sicurezza; invece il TPL è stato percepito come luogo dove i viaggiatori rischiano di più il contagio, con assembramenti soprattutto su bus periferici e ferrovie urbane Roma Lido e Roma Nord. Se si doveva approfittare di questi mesi per mettere in campo una grande cura del ferro, la cura è rimasta ferma al palo, senza neanche un metro di binario in più e addirittura una contrazione significativa dei chilometri di ferro, a causa dell’interruzione di interi tratti tranviari. Il Campidoglio è stato totalmente assente nel necessario potenziamento del trasporto pubblico, che sarebbe stato anche indispensabile per immaginare una città migliore nel futuro. Quando si è avuta la possibilità di spostarsi, chi ha potuto, lo ha fatto in auto tornando a riempire le strade di vetture e l’aria di smog; le fasce sociali più deboli e gli abitanti delle periferie, invece, sono stati costrette ingiustamente a un maggior rischio di contagio su bus, tram e metro»