TUTELA DELL’ACQUA: A CHE PUNTO SIAMO?

0
58

I DATI DELLA NUOVA RICERCA DI IPSOS E FINISH[1]

In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, come da consuetudine, Finish ha realizzato, in collaborazione con Ipsos, uno studio circa lo stato dell’arte in termini di abitudini, tutela, spreco e consumo dell’acqua in Italia. La ricerca, recentemente condotta nel mese di gennaio 2021 su un campione rappresentativo di oltre 1.000 rispondenti, ha concesso una fotografia estremamente interessante sulla tematica, permettendo soprattutto di definire utili paragoni rispetto all’anno precedente.

Il risultato? Sono stati compiuti alcuni passi in avanti: ad esempio, tra i possessori di lavastoviglie (16.7 milioni di italiani[2]) il numero di coloro che non sciacquano i piatti a mano prima di riporli nella macchina è aumentato del 4% in un solo anno, passando dal 26% del 2020 al 30% del 2021. Ciò si concretizza in un incremento di circa 700.000 famiglie che hanno smesso di sciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie (da 4.3 milioni a 5 milioni di famiglie). Un cambiamento significativo, che determina un risparmio d’acqua di ben 38 litri ad ogni lavaggio[3] che, se calcolato sulla media di utilizzo della macchina in una settimana (4,56 volte[4]), porta ad un risparmio aggiuntivo di oltre 6 miliardi di litri d’acqua in un anno, e corrisponde all’incredibile dato di circa 2.500 piscine olimpiche.

Dalla ricerca Ipsos per Finish, però, emergono anche degli aspetti negativi, con particolare riferimento, ad esempio, alla scarsa percezione della realtà che ancora oggi governa i pensieri e i comportamenti degli italiani sul tema. Il 93% degli intervistati si considera sì molto attento all’ambiente, con percentuali in significativo aumento, a differenza di quello che si potrebbe pensare, con il trascorrere dell’età (59% nella fascia 18-34, 60% in quella 35-44, 68% tra i 45-54 e ben il 77% se guardiamo alla fascia 55-65), ma anche nel 2021 solo 2 italiani su 10 ritengono che la scarsità d’acqua sia un problema generalizzato (il 70% ritiene addirittura sia solo di competenza di specifiche aree del paese in determinati periodi dell’anno). Inoltre, riguardo alle tematiche ambientali che preoccupano maggiormente gli italiani, solo il 12% si è definito preoccupato dalla tematica acqua nel presente, contro il 51% per la presenza di plastica nei mari, il 49% per l’inquinamento atmosferico e il 44% per la gestione dei rifiuti.

Ma non è tutto: nonostante il parere del World Resources Institute, secondo il quale l’Italia nel 2040 sarà in una situazione di stress idrico molto critica (4 su 5), il 52% degli intervistati dalla ricerca Ipsos ritiene che vi sia ancora tempo per cambiare le cose e che le previsioni sul 2040 siano troppo pessimistiche, mentre un più ridotto 22% le considera veritiere, e si aspetta anzi che ciò possa verificarsi anche prima della data indicata. Molto preoccupante, invece, la percezione dell’11% dei cittadini intervistati, secondo i quali queste previsioni non sono veritiere ma sono altresì mosse utili a diffondere paura tra le persone.

Gli italiani dimostrano poi di avere scarsa consapevolezza anche rispetto al proprio consumo d’acqua. Addirittura, il 48% degli intervistati si è detto convinto che il consumo personale sia uguale o inferiore a quello dei concittadini europei, quando in realtà i dati dimostrano come quello italiano sia il più alto in Europa, con un dato medio pro-capite di circa 220 litri d’acqua al giorno[5], contrariamente alla media europea di 165 litri[6].
[1] Ricerca Ipsos CAWI su un campione rappresentativo di 1.000 famiglie Italiane. Gennaio 2021

[2] Nielsen 2020

[3] Ricerca Ipsos CAPI In Home Meter effettuata su un campione rappresentativo di 153 famiglie Italiane. Luglio 2019

[4] Ipsos, Understanding consumers’ approach to dishwasher detergents and additives, 900 casi, Giugno 2019

[5] Le statistiche dell’Istat sull’acqua | Anni 2015 2018, 22 Marzo 2019

[6] Gestione delle risorse idriche e valutazione della qualità delle acque nel bacino mediterraneo, E. Chiacchierini, C. Amendola, D. Restuccia, G. Vinci, Università degli studi “la sapienza”