UE, Iwobi (Lega): “Europa riprenda suo ruolo e argini arroganza turca”

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“La Turchia deve decidere se restare nell’alveo delle democrazie occidentali o spostarsi sempre di più verso paesi totalitari come la Cina. Dal 2013, dalla repressione di Gezi Park, la Turchia ha imboccato una china sempre più autoritaria che l’ha portata ad atti da condannare, come il ritiro dalla Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne o la richiesta di scioglimento del Partito Democratico dei Popoli avanzata dalla Corte Costituzionale, che accusa il secondo partito turco di posizioni filocurde. Parliamo della stessa Turchia che dal 2002 ha ottenuto dall’Unione Europea trenta miliardi di investimenti, dieci miliardi per il fondo di preadesione e, dal 2016, ben sei miliardi per la gestione dei rifugiati. Parliamo della stessa Turchia che con la sua politica estera sempre più aggressiva fa la voce grossa in Libia come nel Caucaso, collocando truppe a garanzia della sua strategia di espansione. Di fronte a questo quadro, è incomprensibile la posizione di estrema incertezza dell’Unione Europea, incapace di assumere una netta posizione nei confronti della Turchia. Ora che anche l’America di Biden guarda al Vecchio Continente come l’alleato da riscoprire, sarà fondamentale ricollocare la presenza europea, riguadagnando campo e mercati da non lasciare esclusivamente alla presenza di potenze straniere”.

Così il senatore della Lega Tony Iwobi, capogruppo in commissione Esteri a Palazzo Madama durante la discussione generale in replica alle comunicazioni del Presidente Mario Draghi oggi in Senato