Ue-Vietnam, arriva il riso dello sfruttamento a dazio 0

0
52

“Con l’accordo di libero scambio con il Vietnam l’Unione Europea dà il via libera all’ingresso a dazio zero di 80mila tonnellate di riso lavorato, semilavorato e aromatico accusato di essere ottenuto con il lavoro minorile secondo la denuncia del Dipartimento del lavoro statunitense”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in riferimento all’accordo di libero scambio tra Ue e Vietnam siglato ad Hanoi il 30 giugno sulla base della “List of Goods Produced by Child Labor or Forced Labor 2018” dell’US Department of Labour.

Si tratta – sottolinea Prandini – di una decisione sbagliata e contraddittoria in virtù della difficile situazione del comparto e della decisione dell’Unione Europea che da metà gennaio 2019 ha messo finalmente i dazi sulle importazioni provenienti dalla Cambogia e dalla Birmania (ex Myamar) che fanno concorrenza sleale ai produttori italiani.

“Il settore agricolo non deve diventare merce di scambio degli accordi internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto sul piano economico, occupazionale e ambientale sui territori”, continua il presidente della Coldiretti nel sottolineare che “è necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro e la salute”.

In gioco – conclude la Coldiretti – c’è il primato dell’Italia in Europa dove il nostro Paese è il primo produttore di riso con 1,40 milioni di tonnellate su un territorio coltivato da circa 4mila aziende che copre il 50 % dell’intera produzione Ue con una gamma varietale del tutto unica su una superficie coltivata di circa 220mila ettari.