VINCENZO MORELLI, NUOVO RESPONSABILE PER LE POLITICHE DELLA SICUREZZA E DELLA DIFESA NAZIONALE DEL PARTITO UNIONE CATTOLICA

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“RINGRAZIO IL SEGRETARIO POLITICO IVANO TONOLI E I COLLEGHI E AMICI DIRIGENTI PER L’ALTO ONORE E LA FIDUCIA. IL SETTORE DELLA VIGILANZA PRIVATA CHIEDE CHE VENGA DOVEROSAMENTE ACCORDATO LO STATUS DI POLIZIA SUSSIDIARIA E DI UFFICIALI DI PUBBLICA SICUREZZA PARIFICATI. LA LEGISLAZIONE ODIERNA, NON DI RADO SCHIZOFRENICA, CI ACCOLLA COSTI E RESPONSABILITÀ CRESCENTI, LASCIANDOCI TUTTAVIA DISARMATI DI FRONTE A VECCHIE E NUOVE MINACCE INCOMBENTI. NELLA NOSTRA CATEGORIA PIANGIAMO NUMEROSI CADUTI IN SERVIZIO, DIMENTICATI DALLA POLITICA”

Vincenzo Morelli, primario Imprenditore nel settore dei servizi fiduciari e di vigilanza privata, è stato nominato, su designazione del Segretario Politico Nazionale Ivano Tonoli, Responsabile del settore Sicurezza e Difesa del Partito Unione Cattolica.

Egli ha esordito in tale ruolo e funzione al recente convegno nazionale, promosso dal Partito medesimo, ospitato nel Teatro della Memoria di Milano e dedicato alla Rivoluzione Mite come mezzo per la Rinascita economica e morale del Paese. E – utilizzando uno dei messaggi portanti di Unione Cattolica – per benedire un’Italia nuova. Nuova e più sicura, anche con l’apporto della Vigilanza privata e dei servizi fiduciari, espressiva di un articolato settore fondato in amplissima prevalenza su medio-piccole e micro imprese con una base occupazionale di 65.000 addetti facenti capo a 1600 realtà aziendali.

Un universo economico e professionale che chiede, per voce di Morelli e di Unione Cattolica, un riconoscimento che collochi l’Italia al pari degli altri Paesi dell’Europa e dell’Alleanza occidentale, con l’attribuzione dello status giuridico di “Polizia pubblica sussidiaria”, conquistato ulteriormente sul campo proprio nei mesi bui della prima e della tuttora in atto seconda ondata pandemica. Un settore che ha pianto, come ricordato con commozione dallo stesso Morelli, numerosi Caduti in servizio, e che a causa di una legislazione anacronistica sconta una eccessiva concentrazione di responsabilità legali e giuridiche a fronte di possibilità d’intervento incerte, carenti e spesso tali da non consentire il pieno svolgimento di attività difensive e di sicurezza per la propria e altrui incolumità in presenza di situazioni di pericolo o di incombente minaccia criminale.

Pubblichiamo pertanto di seguito alcuni significativi passaggi della relazione sviluppata da Vincenzo Morelli al convegno di Unione Cattolica.

“È una gioia per me, amico Segretario Tonoli e amici e amiche di Unione Cattolica, essere qui insieme a Voi, in quanto mi è stata riconosciuta la grande opportunità e possibilità di intervenire in forma pubblica a conclusione di uno degli anni in termini generali più difficili per la storia del nostro amato Paese e più impegnativi e onerosi per il settore che mi onoro di rappresentare in particolare qui fra di Voi, ossia la Vigilanza privata nella sua più ampia accezione di servizio di pubblica utilità riconosciuto in tutta Europa tranne che in Italia dove una schizofrenica e parcellizzata normazione legislativa, amministrativa e contrattuale la sminuita al ruolo di “figlia di un Dio minore” accollando però alla stessa, opportunisticamente, pesantissimi costi e responsabilità economiche e legali.

È molto importante per me poter intervenire all’iniziativa di un Partito di ispirazione Cattolica che ha posto come proprio caposaldo programmatico quel principio di Sussidiarietà di cui tutti gli altri movimenti politici parlano senza sapere di che cosa si tratti in termini applicativi – malvezzo diffuso dell’attuale ceto di governo dalla politica economica e fiscale fino appunto a quella per la sicurezza che per ovvie ragioni professionali a me sta specificamente a cuore, in quanto espressiva della realtà quotidianamente vissuta da me e dai miei collaboratori, e inevitabilmente impattante sui tempi che possiamo dedicare ai nostri affetti familiari ogni volta in comprensibile apprensione

Ringrazio Unione Cattolica per accordarmi la possibilità di puntualizzare le vicende di un settore economico e sociale nei confronti del quale più evidenti sono le lacune e le contraddizioni causate dal susseguirsi di scelte e di non-scelte governative, ministeriali e parlamentari sintomatiche di profonda impreparazione e di macroscopici pregiudizi ai limiti dell’ideologico ai danni di una galassia di realtà aziendali e lavorative, in prevalenza di medio-piccola grandezza, distintesi per meriti di servizio proprio nei mesi terribili e tragici della pandemia sanitaria tutt’altro che conclusa

PROPRIO LA VIGILANZA ESPRIME IL SETTORE DOVE IN MISURA MAGGIORE L’ATTUALE CETO POLITICO E DI GOVERNO HA MANIFESTATO IL FALLIMENTO PER QUEL CHE RIGUARDA L’ATTUAZIONE DELLE POLITICHE PER LA SUSSIDIARIETÀ ISTITUZIONALE E SOCIALE

Desidero qui, se me lo consentite, dedicare un passaggio intenso e doveroso all’anniversario, da pochi giorni trascorso, di una pagina tragica che è molto emotivamente sentita da me e dalla categoria che qui rappresento e avvenuta il 6 dicembre 1999 con la “strage della Grottella”, dove tra Copertino e San Donato di Lecce la vita di tre guardie giurate venne stroncata dai colpi di kalashnikov e dagli esplosivi di un commando di rapinatori che, in un atto barbaro di “pirateria stradale”, presero d’assalto due furgoni portavalori

EBBENE SÌ, AMICI DI UNIONE CATTOLICA E DI CONFEDES! SIAMO SOVRAESPOSTI DA LEGGI E DA NORMATIVE CHE, NEGLI STESSI CONTESTI IN CUI I NOSTRI PREZIOSI E QUALIFICATI COLLABORATORI E AGENTI VENGONO MESSI A RISCHIO, NON PERMETTONO A QUESTI ULTIMI DI OPPORRE UNA RAGIONEVOLE DIFESA REATTIVA E PROATTIVA CONTRO I PERICOLI INCOMBENTI, PERÒ PERMETTONO CHE GLI STESSI OPERATORI DELLA VIGILANZA PRIVATA SIANO RICONOSCIUTI RESPONSABILI E PARAFULMINI DI TUTTE LE COLPE POSSIBILI!

Stiamo entrando nel 2021 e ancora siamo soggetti a una norma quadro di cornice risalente al 1931: sia chiaro, una regola di riferimento molto ben concepita per la speciale epoca in cui venne immaginata e scritta, ma non più conciliabile con le innovazioni costituzionali nazionali italiane e con le direttive europee, vigenti o di prossima entrata in funzione, le quali inquadrano il nostro settore nell’alveo della POLIZIA SUSSIDIARIA, con tutto quello che a ciò dovrebbe conseguire dal punto di vista del compiuto effettivo e pratico riconoscimento della qualifica di UFFICIALI DI PUBBLICA SICUREZZA PARIFICATI in forza dei nuovi, crescenti e maggiori compiti e incombenze affidate ai nostri Istituti e ai nostri Agenti da quelle medesime Istituzioni pubbliche artefici di norme penalizzanti, eterogenee, paralizzanti!

Eppure, proprio durante i terribili e drammatici mesi della prima ondata pandemica del covid19, e adesso che è in atto la seconda ondata, il ruolo della Vigilanza Privata si è evidenziato per la propria attitudine a garantire servizi continuativi in contesti non di rado soggettivamente rischiosi, a presidio di Istituzioni pubbliche ed economiche fondamentali che erano chiamate – in pieno lockdown – allo svolgimento di delicatissimi compiti sociali, dall’erogazione degli assegni previdenziali agli anziani e pensionati alla difesa degli sportelli bancari impegnati nel ricevimento della clientela che chiedeva prestiti e liquidità.

Senza dimenticare le Residenze socio-sanitarie assistenziali, dove i parenti degli ospiti di terza età volevano poter almeno rivolgere un saluto ai propri cari, a coloro che nei decenni passati hanno reso il nostro Paese fiero e autorevole all’estero, uno Stato tenuto nella massima considerazione politica ed economica internazionale , frutto di un lavoro oggi andato completamente in fumo e dissolto!

Vogliamo inoltre considerare i compiti resi sempre più rischiosi dalle maggiori tensioni sociali, come quelle che si manifestano a bordo dei mezzi pubblici e all’interno delle stazioni di treni, bus e aerei per garantire e rendere effettivo il rispetto delle complicate e complesse misure anti-covid in tema di osservanza del distanziamento e del richiamo dei cittadini al corretto utilizzo di mascherine e altri Dispositivi di prevenzione e protezione individuale

Al pari di quanto si verifica tristemente, e oggi ancora più drammaticamente, negli altri settori aziendali e lavorativi, le leggi statali e le altre normative collaterali impongono crescenti assunzioni di costi, oneri e responsabilità di ogni genere in capo ad aziende che, nel nostro ambito, sono in larghissima prevalenza medie se non piccole e addirittura “micro” se guardiamo al parametro fissato dall’Unione Europea: tra vigilanza armata e non armata, si annoverano all’incirca 1600 realtà aziendali, per un totale complessivo che sfiora i 65mila addetti. Il 56 per cento di tali aziende conta meno di dieci occupati, il 46 per cento meno di 5, mentre soltanto meno del 3 per cento delle imprese del settore impiega oltre 250 unità di personale

Ne derivano diverse difficoltà, aggravate sul fronte delle procedure pubbliche, che non ci mettono in condizione, a differenza di quanto avviene negli altri Paesi europei e occidentali dove vige la pari dignità tra Vigilanza Privata e Pubblica Sicurezza, di accedere a importanti benefici fiscali e finanziari e alla straordinaria opportunità dei fondi strutturali che sarebbero fondamentali per integrare e facilitare il costante impegno del nostro personale e di moltissimi Colleghi imprenditori nei campi della formazione continua, dell’addestramento, della qualificazione degli Agenti a tutela della sicurezza propria e altrui, e dell’ammodernamento tecnologico e organizzativo: ciò e quest’ultimo punto dal momento che gli Istituti di Vigilanza dovranno sempre di più nel presente e nel futuro prossimo fronteggiare vecchie e nuove insidie per la sicurezza collettiva e democratica, dal bioterrorismo – si pensi a virus letali e chimerici – alla cybersecurity dove siamo già attivamente impegnati e operanti con competenze in crescita sebbene ancora allo stadio iniziale

La Vigilanza privata intende inoltre contribuire, in una logica di naturale integrazione delle forze in campo e di quella leale collaborazione di cui noi tutti qui presenti siamo testimoni e interpreti, all’attuazione del principio della Sussidiarietà istituzionale e sociale anche per quello che riguarda e riguarderà le sinergie formative e professionali con il mondo della Difesa in senso proprio e delle Forze Armate e Militari: per più generali politiche di Sicurezza integrata al servizio delle Persone, delle Famiglie, delle Aziende e dello straordinario patrimonio pubblico, culturale, ambientale e religioso della nostra amatissima Nazione!

Ringrazio Unione Cattolica, perché pur nella estrema difficoltà di leggi e di atti normativi attuativi vigenti, in collaborazione con la Confederazione datoriale e sindacale Confedes ha predisposto molti servizi altamente professionali per permettere alle Aziende di ciascun settore, incluso quello politicamente bistrattato (soltanto in Italia, tristemente beninteso, e lo ribadisco) della Vigilanza di accedere a strumenti di fiscalità e di finanziamento integrativo di vitale importanza per la continuità organizzativa e occupazionale e per la modernizzazione tecnologica e delle dotazioni organizzative qui e per noi particolarmente vitale per i molti motivi che fin qui ho richiamato, e altri ancora avremo modo di approfondire nel prosieguo di questa meravigliosa collaborazione che sono felicissimo di potere con Voi mettere a sistema

Con Fede e Fiducia, per benedire un’Italia nuova anche anche nelle politiche per la sicurezza sociale, integrata, sussidiaria!”