È arrivato in Yemen, teatro di un sanguinoso conflitto dal 2015, un primo lotto di 360mila dosi di vaccino contro il Covid-19 prodotto da AstraZeneca attraverso il meccanismo Covax, il programma dell’Oms che ha l’obiettivo di garantire il siero anche ai Paesi più disagiati. Lo annuncia l’Unicef e lo riporta Radio France Internationale (Rfi), spiegando che il carico è arrivato ad Aden, nel sud, capitale provvisoria del governo riconosciuto dalla comunità internazionale. In base al programma, lo Yemen nel 2021 dovrà ricevere 1,9 milioni di dosi. L’allarme di Medici Senza Frontiere Nello Yemen una nuova ondata di Covid-19 sta travolgendo le strutture mediche ad Aden e in altre aree del Paese, dove non è ancora arrivata una singola dose di vaccino: lo scrive Medici Senza Frontiere (MSF) in una nota in cui si afferma che “a sei anni dallo scoppio del conflitto, il sistema sanitario yemenita è paralizzato e le terapie intensive sono limitate. Una equipe medica di MSF è in azione al centro di trattamento Covid-19 dell’ospedale di al Gamhouria, a Aden, con un team di 100 persone tra medici, infermieri e staff di supporto”. “Mancano risorse per affrontare l’emergenza e serve maggiore supporto internazionale su tutti i fronti, dalla promozione alla salute alle campagne di vaccinazione, alla fornitura di ossigeno”. “il rapido aumento dei casi delle ultime settimane è davvero preoccupante, ma mancano risorse per affrontare l’emergenza” ha dichiarato Raphael Veicht, capomissione di MSF in Yemen. “Chiediamo a tutte le organizzazioni medico-umanitarie presenti in Yemen di rafforzare rapidamente la risposta all’emergenza”. “Purtroppo, molti pazienti che arrivano sono già in gravi condizioni” afferma Line Lootens, coordinatore medico di MSF in Yemen, citata nella nota. “Gran parte di loro ha bisogno di ossigeno e cure mediche, altri di ventilazione meccanica, pratica tecnicamente difficile che richiede una preparazione altamente specializzata”, aggiunge Lootens.
