Zampa: “Fermezza gandhiana per guidare il nostro partito”

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“Bisogna lasciare che un nuovo stile e una nuova cultura permeino completamente il partito. Bisogna governare il partito con fermezza gandhiana. Certo, il cambiamento avverrà lentamente. Non è sorprendente, l’importante è che si vada nella giusta direzione. Nel momento in cui hanno eletto Enrico tutti hanno accolto il suo impianto, lui ha detto: non voglio unanimismo ma verità”.

“Mi sembra che la segreteria rispecchi perfettamente il pensiero politico e la linea che il segretario ha espresso al momento della sua candidatura: tenere davvero insieme le culture diverse, dalle più antiche e nobili a quelle nuove. Letta ha parlato della necessità di tornare in mezzo alla società e ad aprire le porte alla società. Tutti dobbiamo essere collaborativi e molto aperti ai consigli e ai suggerimenti che arrivano dall’esterno. Penso che chi sta dentro il partito avrà un beneficio dal confronto con chi viene da fuori”.

Sandra Zampa, che si occuperà di Salute nella Segreteria nominata da Enrico Letta, continua così a parla del Partito Democratico, nell’intervista di oggi rilasciata ad Alessandro Di Matteo, edita da La Stampa, “Credo oggi sia necessario che il Pd si rafforzi e ritrovi una certa stabilità sulle proprie gambe, una fermezza nel passo, una capacità di stare bene in piedi saldo. Così l’alleanza larga di cui Letta ha parlato si può realizzare con più energia. Di certo il Pd che ho in mente io è un partito che è capace di un’alleanza davvero larga, con tutti i soggetti in campo nel centrosinistra ovviamente. Più che parlare di formule parliamo delle cose da fare. Credo il partito abbia pagato un prezzo alla scarsa capacità di dirci in faccia la verità, anche su quello che non ha funzionato”.

“Il pluralismo, perfettamente rispecchiato in questa segreteria, è qualcosa di diverso dal correntismo esasperato, dove, come ci insegnò Arturo Parisi, ci si conta per contare. Mentre sono le idee che devono contare”.