Ieri a La7 Giorgia Meloni ha recitato la solita battuta su “𝐜𝐡𝐢 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐢𝐥 𝐥𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐨𝐩𝐩𝐨𝐬𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞”, fingendo di non sapere perché il confronto televisivo non si farà. La verità è semplice
𝐈𝐥 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚 𝐚 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐞𝐢 𝐚𝐯𝐞𝐯𝐚 𝐢𝐧 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐢 𝐬𝐚𝐫𝐚̀ 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐥’𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐥𝐨𝐜𝐮𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐜𝐞𝐥𝐭𝐚 𝐡𝐚 𝐝𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐧𝐨. Tutto qui. Da quel rifiuto nasce il teatrino della premier, che ora prova a scegliere lei il suo avversario, come se il ruolo dell’opposizione fosse un titolo da assegnare in diretta TV. In Italia la leadership dell’opposizione 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐮𝐧’𝐞𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐬𝐚 𝐝𝐚 𝐜𝐡𝐢 𝐠𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐚, e la storia repubblicana mostra che diversi presidenti del Consiglio 𝐧𝐨𝐧 𝐞𝐫𝐚𝐧𝐨 𝐞𝐬𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐭𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐯𝐨𝐭𝐚𝐭𝐨.
Quindi questa finta amnesia serve solo a costruire una narrazione comoda. E soprattutto, in questo gioco 𝐆𝐢𝐮𝐬𝐞𝐩𝐩𝐞 𝐂𝐨𝐧𝐭𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐜’𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚 𝐧𝐮𝐥𝐥𝐚. Meloni vorrebbe ridurre la politica a un duello finto, 𝐝𝐞𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐏𝐃, perché così comanda la scena e tiene fuori un’opposizione autonoma e coerente come il MoVimento 5 Stelle.
Ma 𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫𝐬𝐡𝐢𝐩 𝐧𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐝𝐞 𝐜𝐡𝐢 𝐬𝐭𝐚 𝐚𝐥 𝐠𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨, e nemmeno un casting televisivo. Invece di cercarsi l’avversario più comodo, 𝐌𝐞𝐥𝐨𝐧𝐢 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐚𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐥𝐞𝐦𝐢 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐏𝐚𝐞𝐬𝐞. Noi quel confronto lo facciamo ogni giorno, 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐞𝐫𝐢𝐭𝐨 𝐞 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐬𝐜𝐞𝐧𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐞.
Gabriele Lanzi



