Il mio impegno per la difesa dei diritti delle donne e per il sostegno a chi vive situazioni di difficoltà prosegue con determinazione e responsabilità
Il 2025 sarà un anno di azione concreta a fianco delle associazioni che si occupano di violenza sulle donne e violenza di genere, perché la lotta contro ogni forma di abuso e discriminazione non si ferma e richiede uno sforzo costante.
Anche per il 2025 sarò al fianco per sostenere l’Associazione Donne Albanesi per un Mondo Migliore, con una serie di incontri mirati al dialogo, alla condivisione e al sostegno reciproco. L’obiettivo è chiaro: creare spazi sicuri in cui le donne possano parlare, confidarsi, cercare aiuto e comprendere che non sono sole.
Nella mia doppia veste di Direttrice per i Diritti delle Donne dell’International Police Organization e Coordinatrice della Diaspora delle Donne Albanesi a Roma, il mio impegno non si limita alla mia comunità di origine, ma si estende a tutte le donne, indipendentemente dalla loro nazionalità, cultura o religione.
Il sostegno e la sensibilizzazione non devono avere confini, perché ogni donna che soffre merita aiuto, e ogni donna che trova la forza di parlarne può diventare una luce per chi ancora vive nel buio del silenzio e della paura.
Il Silenzio: Una Prigione Invisibile!
Il primo incontro di quest’anno ha affrontato un tema di fondamentale importanza: la difficoltà di confidarsi per paura del giudizio. Troppe donne vivono la propria sofferenza nel silenzio, credendo che parlarne possa renderle vulnerabili o esporle a ulteriori discriminazioni. La paura del giudizio sociale, il timore di non essere credute o di essere colpevolizzate, spinge molte donne a chiudersi in se stesse, soffrendo in solitudine.
Questo silenzio può trasformarsi in un peso insostenibile, fino a condurre a pensieri estremi, come il suicidio. È un tema di cui si parla ancora troppo poco, ma è una realtà drammatica che non possiamo ignorare. Quando una donna si sente intrappolata in una spirale di dolore e disperazione, senza un punto di riferimento, senza qualcuno che le dica “Io ci sono”, il rischio di perdere la speranza diventa altissimo.
Parlare per Ritrovare la Speranza!
Uno degli aspetti più significativi di questo incontro è stato l’invito a parlare, a condividere, a non restare prigioniere del silenzio. Per molte donne, ascoltare le storie di chi è riuscita a superare la sofferenza può rappresentare un’ancora di salvezza, un incoraggiamento a credere che una via d’uscita esiste.
Ogni testimonianza, ogni parola di sostegno, ogni orecchio attento può fare la differenza. Un incontro come questo può rappresentare il primo passo verso la rinascita per chi, fino a quel momento, ha creduto di essere sola. Le esperienze di chi ha trovato il coraggio di denunciare, di ricostruire la propria vita, di lottare per il proprio benessere, sono strumenti di enorme valore per chi si trova ancora nel pieno della sofferenza.
Nel corso del 2025, durante i nostri incontri, cercheremo sempre di coinvolgere donne di diverse nazionalità, perché il confronto multiculturale arricchisce il dialogo e aiuta ad abbattere le barriere dell’isolamento. Il dolore non ha confini, ma neanche la solidarietà.
Un Dovere Professionale e Umano: La Mia Missione!
Come psicologa esperta in vittimologia, il mio ruolo non è solo professionale, ma profondamente umano. Lavoro quotidianamente con donne che hanno subito violenza, che si trovano in situazioni di vulnerabilità estrema, che hanno perso fiducia in se stesse e negli altri. Ogni storia è diversa, ma tutte hanno in comune il bisogno di ascolto, di comprensione, di sostegno concreto.
Allo stesso tempo, come Coordinatrice della Diaspora delle Donne Albanesi a Roma, sento una responsabilità ancora più grande: sostenere la mia comunità, ma anche tutte le altre comunità di donne che si trovano in situazioni di difficoltà.
Le donne migranti, in particolare, affrontano barriere aggiuntive che rendono ancora più difficile uscire da situazioni di violenza e isolamento:
* Barriere linguistiche, che impediscono di comunicare e chiedere aiuto.
* Ostacoli burocratici e legali, che complicano l’accesso ai servizi di supporto.
* Timore della denuncia, specialmente per chi si trova in condizioni di vulnerabilità giuridica.
* Pressioni culturali e familiari, che scoraggiano molte donne dal ribellarsi a situazioni di abuso.
La Necessità di una Rete di Supporto!
Per superare questi ostacoli, è fondamentale costruire una rete di supporto solida, che coinvolga istituzioni, associazioni, professionisti e volontari. Nessuna donna dovrebbe sentirsi sola nel suo percorso di uscita dalla sofferenza. Ogni donna deve sapere che esiste un posto in cui può essere ascoltata senza paura, senza vergogna, senza giudizio.
Il mio impegno nel 2025 sarà costante e determinato:
* Sostenere le associazioni che si occupano di violenza sulle donne e violenza di genere.
* Portare avanti il lavoro dell’Associazione Donne Albanesi per un Mondo Migliore.
* Promuovere il dialogo interculturale per includere tutte le donne, indipendentemente dalla loro origine.
* Organizzare incontri regolari per offrire supporto, ascolto e strumenti concreti per uscire dalla violenza.
Il Potere del Dialogo e della Condivisione!
Ogni donna che partecipa a questi incontri non è solo una spettatrice, ma diventa parte attiva di un processo di cambiamento. Il dialogo ha il potere di guarire, di rafforzare, di restituire dignità e speranza. Ogni voce che si alza contro la violenza è un passo avanti verso una società più giusta, in cui nessuna donna sia più costretta a soffrire in silenzio.
Insieme per un Mondo Migliore!
Il 2025 sarà un anno di sfide, ma anche di grandi opportunità. Il mio impegno per la tutela delle donne e la lotta contro la violenza di genere non si fermerà. Continuerò a essere presente, a sostenere, a lottare affinché nessuna donna si senta più sola.
Parlare salva la vita. Ascoltare può fare la differenza. Insieme possiamo costruire un mondo in cui ogni donna abbia il coraggio di raccontare la propria storia, di chiedere aiuto e di ritrovare la speranza. Perché nessuna donna deve sentirsi sola. Mai.
Dott.ssa Klarida Rrapaj




