“Facciamo la storia“. Quale storia, sul piano del diritto?
– più norme, più reati, meno libertà e nessuna valutazione preventiva circa il fatto che tutto ciò potrà funzionare;
– una proliferazione dei decreti omnibus, in violazione del principio di omogeneità previsto dalla legge, e con assoluta noncuranza dei richiami del Presidente della Repubblica e del Comitato per la legislazione;
– l’attuazione dell’autonomia differenziata, con una cristallizzazione delle disparità regionali, come attesta la stessa commissione Cassese;
– un tentativo di premierato, che sbilancia i poteri a favore il capo dell’esecutivo, a danno di quelli del Parlamento e del presidente della Repubblica;
– accordi con paesi africani ai quali il governo fa fare il lavoro sporco verso i migranti (respingimento, violazione di diritti umani e altro), salvo vantarsi della riduzione degli arrivi.
Le modalità espressive di infimo livello, che prima erano limitate alle esternazioni sui social e ora sono state sdoganate come linguaggio istituzionale, non riguardano il piano del diritto. Ma le cito lo stesso.



