Cortei, manifestazioni, centinaia di studenti coinvolti. E l’evento principale che questa volta si tiene davanti all’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo.
Oggi, 23 maggio, è il giorno della memoria e dell’impegno antimafia – come sempre ricco di appuntamenti. Un giorno per ricordare il 31° anniversario della strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta.
La premier Giorgia Meloni interverrà in collegamento da Roma, durante il Consiglio dei ministri dedicato all’alluvione dell’Emilia Romagna.
Sarà invece presente nel capoluogo siciliano il ministro degli Interni Matteo Piantedosi, che inizierà la giornata nel giardino di palazzo Jung, in via Lincoln, dove viene ospitato il museo dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Con lui ci saranno, fra gli altri, il presidente della regione Sicilia Renato Schifani e Maria Falcone, sorella del giudice ucciso a Capaci e presidente della Fondazione Falcone.
Nel palco davanti all’aula bunker, anche 80 “baby sindaci” con la fascia tricolore provenienti da tutta Italia, oltre a delegazioni della Polizia, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia penitenziaria, dei Vigili del Fuoco. Interverranno, tra gli altri, il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, il capo della polizia Vittorio Pisani, il procuratore capo Maurizio De Lucia, il vicecomandante del Ros Gianluca Valerio.
All’interno dell’aula bunker, studenti da tutto il Paese.
Sono previsti anche un videomessaggio della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e collegamenti con Roma, Firenze e Milano dove avvennero gli attentati di mafia del 1993. Alle 17,58, l’ora della strage in autostrada, un trombettiere della Polizia suonerà il silenzio.
Già ieri pomeriggio il secondo circolo didattico “Ruggero Settimo” di Castelvetrano è stato intitolato al piccolo Giuseppe Di Matteo.
Una vicenda atroce, quella del bambino, ed emblematica. Rapito da Cosa Nostra all’età di dodici anni, dopo che il padre aveva cominciato a collaborare con la giustizia, fu tenuto in ostaggio per 779 giorni. Poco prima del quindicesimo compleanno, nel 1996, fu assassinato per strangolamento e poi sciolto nell’acido su ordine del capomafia della cosca corleonese, Giovanni Brusca.
La cerimonia di inaugurazione della targa si è svolta all’esterno del plesso scolastico che si trova nel quartiere Badia, dove abitano i familiari del boss Matteo Messina Denaro.



