L’inflazione galoppante riduce il potere d’acquisto di famiglie e lavoratori e la crisi energetica che già in corso a causa della pandemia, su cui la guerra in Ucraina ha dato il colpo di grazia, se dovesse arrivare lo stop al gas russo ci porterebbe sicuramente in recessione, come ha detto ieri il governatore di Bankitalia, Visco.
Il governo sta cercando di correre ai ripari senza un nuovo scostamento di bilancio, anche se si valuta eventualmente di ricorrere a nuovo deficit. La viceministra all’Economia, la nostra Laura Castelli, ha dato alcune anticipazioni sul prossimo decreto che prevede altri 6 miliardi di aiuti. Temo che non saranno sufficienti ma vediamo di cosa si tratta.
Per quanto riguarda le famiglie si lavorerà su tre fronti sul lungo periodo: riduzione dei prezzi cogliendo la palla al balzo della nuova direttiva europea sull’Iva e anticipando la riforma al 2023 per ridurre così il prezzo di alcuni beni e servizi come farmaci e bollette di luce e gas.
E poi c’è bisogno di un nuovo patto sociale: vanno detassate alcune parti del costo del lavoro per ridurre il cuneo fiscale e favorire l’aumento della produttività incentivando gli investimenti nelle aziende. Per trovare le risorse valuteremo una spending review chirurgica e non lineare (non si possono sottrarre ancora risorse a sanità e scuola) e poi lotta all’evasione fiscale. La ricetta è buona, ma bisogna attuarla in tempi brevi. Spero ovviamente che siano sufficienti ma sembra difficile! Intanto si inizia.


