Gli statali tornano in ufficio. Da Draghi nuove norme sullo smart working

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Addio alla soglia minima del 50 per cento per lo smart working

Le pubbliche amministrazioni, da ora in poi, potranno decidere liberamente sul disporre il lavoro agile. È quanto prevede il decreto legge «proroghe» licenziato ieri dal governo Draghi. Un provvedimento che apre la strada al cosiddetto piano Brunetta che, in sostanza, responsabilizza maggiormente gli uffici pubblici ad erogare «servizi rivolti a cittadini ed imprese con regolarità, continuità ed efficienza», come riporta il relativo provvedimento del 17 luglio 2020, n. 77.

Insomma, niente più alibi per la Pubblica amministrazione che da ora in poi non può più addebitare alcuni disservizi all’obbligo di applicare, seppur al 50 per cento, come fino a ieri, lo smart working. «Facciamo tesoro della sperimentazione indotta dalla pandemia e del prezioso lavoro svolto dalla ministra Dadone statali – sottolinea il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta – per introdurre da un lato, la flessibilità coerente con la fase di riavvio delle attività produttive e commerciali che stiamo vivendo, e dall’altro lato la piena autonomia organizzativa degli uffici».