Una sottoscrizione del Contratto di programma tra il nostro Ministero, Ferrovie dello Stato, Telt per l’avvio dei lavori della sezione transfrontaliera
E’un passaggio fondamentale non solo per il destino dell’Alta velocità Torino-Lione ma quello del futuro dell’integrazione italiana all’interno delle reti europee di comunicazione. L’allarme lanciato dalla viceministra Teresa Bellanova è più che fondato. Come evidenziato dal parere approvato dalla Commissioni Trasporti nell’ottobre scorso dopo l’ok del Cipe, la sottoscrizione di tale contratto è un presupposto per l’attivazione delle risorse di cofinanziamento da parte europea. Non compiere con rapidità i passi necessari alla chiusura di questa fase comporta dei rischi molto gravi.
Una eventuale sospensione non significherebbe solo un aggravio di costi per lo Stato, chiamato a finanziare il ripristino e la messa in sicurezza dei tunnel già scavati.
Esporrebbe soprattutto l’Italia a contenziosi internazionali il cui esito rischia di essere la restituzione delle somme spese nonché la citazione per i danni dovuti alla mancata osservanza degli impegni presi con il Grant Agreement. In più, una mancata sottoscrizione impedirebbe la realizzazione delle opere di compensazione. Questo quadro fa comprendere come sia assolutamente indispensabile procedere alla sottoscrizione. Non farlo significherebbe condannare il nostro Paese non solo a un disastro finanziario che può e deve essere evitato. Sospingerebbe l’Italia ai margini delle reti di comunicazioni europee con conseguenze economiche e commerciali pesantissime. Per questo confidiamo nella sensibilità e nella lungimiranza del presidente del Consiglio e del governo affinché ci si attivi per superare al più presto possibile l’ostacolo della sottoscrizione.
Raffaella Paita
Silvia Fregolent



