LA MALA NELLE PERIFERIE

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angeli

“T’ho visto parlà co quella, nun va bene…non va pe’ niente bene”. “Se fai l’infame co la giornalara che s’è messa co’ la sindaca te la faccio pagà”.

Nelle periferie la mala ha capito che non si scherza e comincia a minacciare chi è passato dalla mia parte, ovvero dalla parte della legalità e dello Stato. Il lavoro che ho fatto in questi 9 mesi nelle periferie, oltre a cercare di risolvere le centinaia di istanze che mi sono state poste dai cittadini, proprio per la mia delega alla legalità e al civismo è stato quello di essere presente, di giocare in attacco in quei territori, di riappropriarmi dei nostri spazi che per troppo tempo hanno considerato “cosa loro”.
Ho trascorso e trascorro ore e ore, soprattutto la notte, a occupare le piazze di spaccio e a convincere i giovanissimi a lasciare quella strada, che l’alternativa c’è, si ottiene faticosamente ma c’è.
In tantissimi si sono fidati di me e questo i clan dei vari territori non lo sopportano. Anzi li manda proprio in bestia.
Sanno (per dirne una) che tenendo sporco un quartiere, impedendo ad esempio agli operatori ama di fare il proprio dovere, possono sobillare contro l’istituzione i cittadini. E mostrare che loro risolvono la sporcizia dando fuoco ai cassonetti, li fa sentire potenti.

Oppure che in cambio del silenzio di fronte al loro spaccio, loro garantiscono incolumità e sicurezza al quartiere è una logica che li rende Antistato a tutti gli effetti.
Ecco ribaltare questo paradigma è complicatissimo ma è stato ed è il mio obiettivo.
Loro, i mafiosi, lo hanno capito bene

. E così lanciano strali contro chi è sta con me, perché si sente protetto, e ha deciso di rompere quegli schemi di omertà e paura, contro quei cittadini che finalmente denunciano chi c’è dietro ai roghi, chi nasconde la droga, chi si fida più dello Stato che della loro arroganza e finta garanzia di pace nel quartiere.
Ebbene, visto che la mala tiene sotto controllo questa mia pagina, ne approfitto (mi scuserete se mi permetto di farlo) per dire una cosa: non vincerete mai contro di noi. Ormai il processo di ribellione è iniziato e niente (tranne una politica compiacente che chiude gli occhi di fronte al male) può arrestarlo. Dovete farvene una ragione: non siete invincibili e presto o tardi, ognuno risponderà delle proprie azioni.
Su la testa romani! Le persone perbene sono molte di più di questi 4 arroganti criminali.