LA RABBIA E LA FRUSTRAZIONE

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Quando brucia il nostro patrimonio boschivo, bruciamo anche noi.

Il nostro futuro si incenerisce insieme a migliaia di specie vegetali e animali che abitano il nostro territorio. Al senso di sgomento si unisce il sentimento della frustrazione: di non poter fare niente per fermare la devastazione di una tragedia annunciata, che si ripete da anni e che aumenta il suo potere distruttivo con l’aumentare delle temperature.
Avevamo chiesto, nelle sedi opportune e molto in anticipo sull’esplosione del caldo, come il governo Musumeci pensasse di prevenire la piaga dei roghi estivi.
L’annuncio tronfio del governo è stato quello di aver 𝗺𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗼 𝗹𝗮 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱e 𝗳𝗹𝗼𝘁𝘁𝗮 𝗮𝗻𝘁𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝗱𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮.
Nella realtà, continuiamo ad affittare elicotteri invece di acquistarli o chiediamo in prestito Canadair, invece di averne di nostri. E inoltre gli annunciati ingressi nel corpo forestale non sono mai avvenuti e la convenzione con i vigili del fuoco è stata firmata appena una settimana fa.
E’ qui che la frustrazione diventa rabbia. Un sentimento che nasce quando anche le cose che si possono fare per arginare una tragedia e limitare i danni non vengono fatte.
Ed è con tutta la rabbia che siamo a decisi a chiedere una seduta d’aula straordinaria URGENTE, per capire le intenzioni del Governo e le responsabilità politiche di questa tragedia, quali misure di prevenzione non sono state approntate, e come poter evitare che il bollettino di guerra si appesantisca ulteriormente.

Stefania Campo