In Afghanistan sono morti 53 soldati italiani e 651 sono rimasti feriti

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Dal 2001 ad oggi sono morti nella guerra in Afghanistan migliaia di militari afgani e occidentali più un numero imprecisato di civili.

La prima domanda che dobbiamo porci è: aveva senso andare in Afghanistan? Aveva senso iniziare un conflitto in un paese in cui, come la storia ci insegna, già i sovietici finirono impantanati?
La seconda è se, una volta andati, aveva senso abbandonare il paese in questo modo? La risposta a questa domanda per chi scrive è no. Che cosa abbiamo ottenuto in questi anni di conflitto? Che cosa rimane della presenza occidentale in Afghanistan? Cosa ne sarà dei civili e dei militari afghani che in questi anni hanno collaborato con gli occidentali? È purtroppo evidente che stiamo abbandonando queste persone alle vendette dei talebani che saranno spietate.

Ma al tempo stesso Stati Uniti ed Europa perdono ulteriormente credibilità a livello internazionale, come fidarsi di potenze che abbandonano in questo modo chi ha collaborato con loro a rischio della propria vita? C’è poi un ulteriore elemento da tenere in considerazione: in politica estera gli spazi vuoti vengono subito riempiti (Libia docet) e la Cina è già pronta a stringere accordi e collaborazioni con i talebani.
Il rischio di questo disimpegno è inoltre che nelle prossime settimane assisteremo a una nuova ondata di migranti che fuggiranno dal paese riversandosi ai confini dell’Europa e creando ulteriori problemi ai paesi dell’Ue già in difficoltà a gestire gli attuali flussi migratori.
Nel complesso siamo di fronte all’ennesimo sintomo del declino occidentale, degli Stati Uniti che continuano una politica di disimpegno e di un’Europa incapace di realizzare una propria politica estera.

Francesco Giubilei