CHE FINE HA FATTO IL SALARIO MINIMO?

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#Ripartenza? #Ripresa? #Rinascita?

Da mesi sentiamo il Governo e i media acclamare a gran voce questi obiettivi, spinti anche dall’entusiasmo del #PNRR. Sì, vero, grazie al successo in Europa del Presidente Giuseppe Conte siamo di fronte a un’opportunità storica, ma, in tutta questa foga, sembra che ci si stia dimenticando della prima regola fondamentale per un piano di successo: non si può costruire un grattacielo, se non se ne curano prima le fondamenta.
Per far crescere il Paese in maniera lungimirante, sostenibile e duratura è più che mai necessario andare anzitutto cercare di risolvere le necessità primarie dei cittadini, quelle urgenze cui il Governo ha il compito di dare al più presto una risposta. Una fra tutte? Il #SalarioMinimo.

Ma che succede alla maggioranza? Da un lato Renzi e Salvini che vorrebbero eliminare il #RedditoDiCittadinanza, dall’altro il Premier che spinge verso un incremento dell’occupazione e una crescita dell’economia, senza mai parlare, però, di #diritti. Cos’hanno ottenuto, per il momento, di concreto, i #lavoratori? Possibili sospensioni dal lavoro causa le attuali regole sul #GreenPass, cancellazione del #DecretoDignità e del salario nemmeno più l’ombra.
Pensate, già nel 2019, il 28% dei rapporti lavorativi con contratto in regola, prevedeva un compenso lordo inferiore a 9 euro all’ora. Un quadro drammatico che, considerando gli effetti sul #lavoro della #pandemia e la marea di contratti in nero – altra piaga del nostro Paese -, diventa ancora più allarmante.

Eppure, il #GovernodeiMigliori ha pensato bene di eliminare il salario minimo dalla versione definitiva del PNRR, destinando il nostro Paese a rimanere, anche su questo fronte, maglia nera in Europa, visto che in tutti gli altri Stati Membri è normalità. Strano, è una regola base dell’economia che più cresce la ricchezza sociale e più aumentano i consumi, e noi non stiamo puntando proprio alla crescita economica? Qualcosa mi sfugge!

Yana Ehm