Non capisco l’accanimento contro un provvedimento che toglie dalla povertà e dà una dignità a 3 milioni e mezzo di persone, perché dicono che non crea lavoro.
Se ci fosse lavoro, non ci sarebbe bisogno del reddito di cittadinanza. La gente fa bene a rifiutare stipendi sotto i 500 euro al mese, e prendersi il reddito: perché quello è schiavismo, non è lavoro”.
Ed ancora:
“Non è vero che nessuno ha trovato lavoro: di quei 3,5 milioni 1 milione e 100mila è in età da lavoro, gli altri sono anziani, minori o disabili. Il lavoro non lo crea il reddito di cittadinanza, il reddito dà un sussidio a chi non ce l’ha. Perché ci sia offerta ci vogliono investimenti privati e pubblici, non il reddito di cittadinanza”.
Se si avesse la coscienza e l’onestà intellettuale di finirla di fare la guerra ai poveri per interessi più che discutibili credo che, indipendentemente dal colore politico, non dovrebbe essere così difficile capire quanto sia importante il reddito di cittadinanza per l‘inclusione sociale.



